
Tra qualche mese il nuovo carcere di Bancali dovrebbe finalmente diventare operativo, ma rischia di nascere già troppo lontano. Soprattutto difficile da raggiungere. La Regione, nei giorni scorsi, ha negato l’autorizzazione all’Azienda Trasporti Pubblici per l’estensione del servizio che - di fatto - avrebbe dovuto collegare la nuova struttura carceraria con la città.
La decisione ha colto di sorpresa i vertici dell’Atp, ma anche il sindaco Gianfranco Ganau e il presidente della provincia Alessandra Giudici (soci dell’Atp). Anche perchè, in effetti, l’idea-progetto sembrava destinata a buon fine. La spesa aggiuntiva, attorno ai 30mila euro a fronte di circa 7mila chilometri l’anno da percorrere, non doveva essere un problema se si considera l’importanza di un collegamento considerato da tutti essenziale.
In tempi di tagli e riduzione di costi nella pubblica amministrazione, dalla Regione hanno fatto sapere che il collegamento si può attivare, ma occorre tagliare da altre parti. Ma l’Atp ha già attuato le riduzioni dove possibile e parlare di tagli per dare la possibilità di fare nascere il nuovo servizio, è come tirare una coperta troppo corta. Il rischio è, comunque, di creare difficoltà e disagi in altri settori del territorio.
Atp, Comune e Provincia sembrano decisi a non mollare. Tutti concordi sul fatto che il servizio di collegamento tra la città e il nuovo carcere di Bancali deve essere garantito. È impossibile, infatti, che una struttura possa nascere nell’area di Bancali senza poter contare su un servizio di trasporto certo, anche in considerazione delle esigenze dell’utenza che farà riferimento alla struttura carceraria di Bancali. [3]
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