
Settantuno detenuti, di cui una decina di alta sicurezza, sbarcheranno oggi all’aeroporto di Elmas con un volo charter. La denuncia è del deputato Mauro Pili (Pdl).
“Un volo charter con Air bus 320 di Meridiana sbarcherà alle 14.50 nell’aeroporto di Cagliari-Elmas con a bordo 71 detenuti, di cui una decina di alta sicurezza, tutti in arrivo da Malpensa. Si tratta di un’ennesima ‘vacanzà pagata con soldi dello Stato per continuare a riempire le carceri sarde già in sovraffollamento e con gravissime carenze di personale. Un situazione insostenibile che denota l’arroganza con la quale il Ministero della Giustizia continua a considerare la Sardegna una vera e propria cayenna di Stato”.
La denuncia è del deputato sardo Mauro Pili che ha rivolto un’interrogazione parlamentare al Ministro Cancellieri per sapere quanto costano questi voli e per quale motivo questi detenuti vengano trasferiti in Sardegna con costi di trasferimento abnormi e soprattutto con tutte le carceri sarde sovraffollate. “Non si capisce - sostiene Pili - il motivo di tale decisione di inviare, a ridosso delle vacanze estive, un nuovo rilevante contingente di detenuti con un dispiegamento di forze che smobiliterà ulteriormente il già precario sistema penitenziario sardo”.
“Costi di trasporto alle stelle, con i sardi che non hanno voli di continuità territoriale e con lo Stato che paga fior di quattrini per i voli charter per 71 detenuti. Una situazione insostenibile che deve cessare, sia sul piano scandaloso dei costi che per la reiterata decisione del Ministero di scaricare in Sardegna una “pressione” penitenziaria inaccettabile”. “L’aereo che atterrerà nel pomeriggio ad Elmas stracolmo di detenuti e polizia penitenziaria è stato noleggiato alla Meridiana con costi superiori ai 30.000 euro per il trasbordo di 70 detenuti.
Una gestione vergognosa del sistema penitenziario del nostro paese”. Così il deputato sardo Mauro Pili, che ha aggiunto: “Un ingente schieramento di forze della Polizia penitenziaria - ha detto Pili - che mette a rischio il già labile e scarno numero di poliziotti penitenziari costretti a turni massacranti e per giunta obbligati a questo ulteriore e grave trasloco”.
“Dai miei riscontri - dice Pili - 8/10 sono i mafiosi a bordo del charter che andranno a incrementare ulteriormente la già ampia colonia mafiosa che lo Stato sta creando in Sardegna. Sette o otto mafiosi di alta sicurezza sarebbero destinati al nuovo carcere di Oristano, mentre uno o due andranno nel braccio di alta sicurezza di Tempio. Nei carceri sovraffollati di Buon cammino arriveranno 16 detenuti, mentre in quello stracolmo di Sassari 12. Gli altri saranno così ripartiti: sei ad Isili, sei a Macomer, 24 a Mamone, sei a Nuoro”.
“L’arrivo in Sardegna su un volo charter di nuovi detenuti - ha continuato Pili - è già di per sé uno sperpero di denaro pubblico, ma quel che è più grave è che il governo continua a considerare l’Isola un vero e proprio collettore penitenziario, dato che le carceri sarde, a partire da Buoncammino di Cagliari per finire con il San Sebastiano di Sassari, sono stracarichi di detenuti, più del doppio di quanto consentito”.
“Per quale motivo non sono stati alleggeriti i carichi di detenuti nelle carceri isolane e si è preferito invece l’utilizzo di aerei pagati chissà quanto per trasportare detenuti comuni e mafiosi provenienti dalla penisola? - È la domanda che si pone il parlamentare sardo - È evidente che il ministro della Giustizia continua a ritenere la Sardegna una vera a propria Cayenna di Stato dove scaricare detenuti comuni e mafiosi”.
Pili ribadisce: “la preoccupazione in queste ore resta quella per l’arrivo in Sardegna dei 125 detenuti in regime di Alta Sicurezza 1 destinati al carcere di Oristano-Massama, per il quale esistono forti preoccupazioni per il pericolo di infiltrazioni mafiose già indicati nella stessa circolare istitutiva del regime As1. Un carico di mafiosi di 500 unità in Sardegna - conclude il deputato - che hanno fatto dichiarare al professor Pino Arlacchi, massimo esponente mondiale di problemi di mafia, che si tratta di una vera e propria follia tecnica e politica”. [3]
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