
Il traguardo per il referendum sulla giustizia dei radicali sembra vicino «ma un conteggio preventivo è impossibile farlo», chiarisce il segretario dei Radicali italiani, Mario Staderini. «Quello che posso dire è invitare le persone a continuare a firmare». Il 30 settembre i radicali dovranno consegnare in Corte di Cassazione almeno 500.000 firme autenticate e certificate. Le sottoscrizioni continuano ad arrivare. Proprio ieri il referendum ha incassato, dopo quello degli avvocati penalisti, il "sì" dei civilisti. La giunta nazionale dell’Uncc (Unione Nazionale Camere Civili), ha invitato tutte le camere civili aderenti all’Unione Nazionale a promuovere la raccolta delle firme. L’Unione Camere Penali domani, alla Residenza di Ripetta a Roma, in un confronto intitolato "Diciamocela tutta", per affrontare il merito delle questioni urgenti in tema di riforme della giustizia, raccoglierà le firme per il referendum.
"Sì" al referendum anche da parte del leader di Scelta Civica, Mario Monti. Il senatore a vita, assieme ad alcuni esponenti della sua stessa formazione politica, come il ministro della Difesa Mario Mauro, ha sottoscritto quattro dei cinque referendum sulla giustizia, escludendo quello sulla responsabilità civile dei magistrati. Chi fosse interessato a firmare potrà farlo fino al 20 settembre nei Comuni (vedi tabella*), mentre «i banchetti proseguiranno in tutte le città fino a qualche giorno prima la consegna delle firme», ha spiegato Staderini. I quesiti referendari sono in tutto 12, alcuni riguardano la giustizia, altri i diritti civili. Il Pdl, dopo la conferma della condanna in Cassazioni di Silvio Berlusconi per frode fiscale, ha ribadito di voler spingere per un riforma della giustizia, sostenendo i quesiti referendari depositati dai radicali. I primi sei quesiti, depositati da Staderini presso la Corte Costituzionale il 10 aprile scorso, riguardano: l’abolizione del finanziamento pubblico; l’abrogazione della norma che prevede la ripartizione della quota dell’otto per mille tra le confessioni religiose, anche per chi non ha espresso una scelta sulla propria dichiarazione dei redditi; l’abolizione del carcere per alcuni reati riferiti all’uso di sostanze stupefacenti; l’abolizione del reato di clandestinità e delle norme che incidono sulle condizioni dei lavoratori immigrati; l’eliminazione dei tre anni di separazione obbligatoria prima di ottenere il divorzio. Altri sei quesiti, che riguardano la riforma della giustizia, sono stati depositati, invece, il 28 maggio dal Comitato Giustizia Giusta, presieduto da Marco Pannella. E riguardano: la responsabilità civile dei magistrati (due quesiti); l’abrogazione delle norme che consentono la pratica dei magistrati "fuori ruolo"; la custodia cautelare; l’abolizione dell’ergastolo e la separazione delle carriere dei magistrati.
*l'elenco dei Comuni è consultabile a questo indirizzo: http://www.radicali.it/contenuto/tutti-comuni-nei-quali-sar-possibile-firmare-fino-al-20-settembre [3]
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