
Raccogliere 10 mila firme entro cinque giorni, per non vanificare il lavoro di mesi. È l'obiettivo dei promotori degli otto referendum "Roma Sì Muove". Otto quesiti che sono proposte per una città migliore su temi come l'ambiente, la mobilità, i diritti civili e i costi della politica. A lanciarli "un gruppo trasversale di cittadini", che ha tra i promotori il segretario dei Radicali, Mario Staderini, l'ex assessore capitolino alla Cultura Umberto Croppi (Fli) e il segretario dei Verdi, Angelo Bonelli. Uniti da idee come quelle del primo quesito, che punta a ridurre traffico e smog a Roma con investimenti in tramvie, piste ciclabili e aree pedonali, combinandoli alla chiusura della zona a traffico limitato al traffico privato. Due i quesiti sui diritti civili: il primo propone un registro dei testamenti biologici "che raccolga le dichiarazioni dei cittadini attestanti il compimento di disposizioni anticipate di trattamento sanitario e di fine vita", il secondo è a sostegno delle famiglie di fatto, per cui chiede tra l'altro "la garanzia di pari opportunità e pari condizioni di accesso ai servizi". Ci sono poi le proposte sui rifiuti: dall'estensione "a tutto il territorio comunale" della raccolta differenziata porta a porta, sino "all'avvio di una filiera industriale per la lavorazione della materia prima proveniente dal riciclo". Ottavo e ultimo quesito, quello sulla riduzione dei costi della politica, con soluzione drastica: abolizione dei cda delle società al 100% del Comune, "con conferimento delle funzioni a un amministratore unico". Dallo scorso luglio, oltre 40 mila persone hanno sottoscritto i quesiti, tra cui artisti come Sergio Castellitto, Tony Servillo, Marco Bellocchio e Alessandro Mannarino. Ma perché i referendum vengano votati da tutti i romani bisogna superare le 50 mila firme entro il 15 ottobre, scadenza ultima per la raccolta.
Con il superamento della quota, gli otto referendum verrebbero votati nella primavera del prossimo anno. Se almeno il 30% dei romani andasse a votare e vincessero i sì, il prossimo Consiglio comunale dovrebbe tenere conto delle proposte approvate. I referendum si possono sottoscrivere in tutti i Municipi di Roma e nei tavoli allestiti nelle strade, elencati ogni giorno sul sito www.romasimuove.it. Dal comitato spiegano: "Se non riusciremo a raggiungere le 50 mila firme verrà dilapidato uno straordinario patrimonio di partecipazione e verrà vanificato il lavoro di 400 volontari, che hanno speso tempo e denaro per i banchetti estivi. E poi un voto su questi temi a Roma avrebbe un impatto nazionale". Staderini aggiunge: "Bisogna salvare le firme dei romani, raccolte senza mezzi e nonostante la penuria di autenticatori istituzionali (eletti di vario grado, ndr) e ritardi e ostacoli della burocrazia comunale. Chiediamo a tutti di mobilitarsi, andando negli uffici dei 19 Municipi di Roma, e di portare con sé amici e familiari".
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