
25/11/10
È Vita (Avvenire)
Quello di Saviano e di Fazio su RaiTre è stato un modo non solo «molto ideologico ma anche non onesto» di gestire la comunicazione del servizio pubblico. Lo ha dichiarato il sottosegretario alla Salute Eugenia Roccella intervenendo ieri alla trasmissione televisiva di Tv 2000 Terzo Tempo. Roccella ha criticato duramente Saviano: «Per tutto il tempo parlando di Welby non ha avuto il coraggio e l’onestà di dire al suo pubblico che Welby combatteva per l’eutanasia, esplicitamente, perché Welby era un militante, lo faceva con grande chiarezza, e non contro l’accanimento terapeutico». «Siamo tutti contro l’accanimento, non c’è uno che sia a favore - ha proseguito -. Quindi, se fosse stata questa la battaglia di Welby, non ci sarebbero stati problemi». «Saviano - ha rimarcato Roccella - non ha avuto neanche il coraggio di dire la verità. E questo mi meraviglia moltissimo in una persona che è nota per essere invece una persona coraggiosa, che fa lotta alla mafia. Allora bisogna fare anche una lotta per la verità». Quanto alla proposta sollevata da più parti di dare voce anche ai disabili gravi e alle loro famiglie, il sottosegretario ha commentato: «È un risarcimento fortemente simbolico che Fazio e Saviano possono dare a tutte le persone che in Italia lottano quotidianamente, vivono questa esperienza dolorosa ma anche ricca, e non riescono a comunicarla».
Nel corso della trasmissione, Roccella ha anche chiarito che le risorse a sostegno dei disabili «ci sono, sono nel fondo sanitario nazionale che è stato molto incrementato nonostante la crisi». «Ci sono regioni - ha però precisato - che usano bene questi fondi e regioni che le usano male. Sappiamo qual è la situazione disomogenea del territorio. Proprio per questo le linee guida saranno molto importanti, perché impegnano le Regioni a fornire alcuni servizi essenziali, e in un certo modo».
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