
05/10/10
Il Messaggero
Prevede contributi anche alle associazioni private e una maggiore tutela della famiglia. È la riforma dei consultori targata Olimpia Tarzia (Lista Polverini) acuì sta lavorando da maggio il consiglio regionale, oggi ne discuterà la commissione competente ma intanto già promette battaglia tutta l'opposizione, da Lista Bonino Pannella al Pd, da Sinistra Ecologia e Libertà all'Idv, fino ai Socialisti. Ieri hanno tacciato la proposta di legge di incostituzionalità. «Per bloccare la proposta- così il consigliere democratico Tonino D'Annibale - ogni gruppo consiliare presenterà una proposta a sostegno della legge 15 attualmente in vigore». E Luigi Nieri, capogruppo Sel: «Il bonus bebè costava 15 milioni di curo all'anno, moltiplicato per 5 stimiamo che questa riforma costerebbe 100 milioni di euro, una cifra insostenibile». «Vedremo come andrà l'iter in commissione - ha aggiunto la vicepresidente del Senato Emma Bonino, che ha preso parte alla conferenza - poi tra ottobre e novembre ci metteremo la faccia e organizzeremo una mobilitazione nazionale».
Nella sua relazione introduttiva, Olimpia Tarzia aveva detto: «La proposta nasce dall'esigenza di ridare ai consultori una connotazione sociale che si è andata perdendo nel tempo mentre è rimasta quella sanitaria». E sul tema dell'aborto, Tarzia sottolineava che la finalità principale è la tutela sociale della maternità. «La proposta di legge non va a intaccare la 194, piuttosto, rende obbligatoria la parte preventiva della 194 che di fatto non è stata mai applicata quando parla della possibilità di offrire alternative all'aborto. Le donne oggi hanno la possibilità di abortire. Noi vogliamo dar loro la possibilità di non abortire».
Da parte dell'opposizione sta per partire una raccolta di firme nei consultori e una grande mobilitazione nazionale «perché sono sicura che la proposta di legge Tarzia - ancora Bonino - se passa è un test nazionale». Ieri ha ribadito che la proposta sarebbe «incostituzione in vari punti», non conforme anche «all'articolo 117 della Costituzione». In particolare riferendosi all'articolo 1 del ddl in cui si afferma che «la Regione tutela la vita nascente e il figlio concepito come membro della famiglia» il documento dell'opposizione recita: «la tutela del figlio concepito esorbita dalla competenza legislativa regionale in quanto, ai sensi dell'articolo 117 della Costituzione, incide su ambiti materiali di competenza legislativa statale esclusiva». Passando all'articolo 13dellapropostadiriforma dei consultori che parla di un «primo procedimento da mettere in campo di fronte a una donna che intende abortire», sempre il documento dell'opposizione regionale contesta: «è un procedimento che, in un momento particolarmente delicato, altererebbe la libertà di scelta della madre».
Giulia Rodano (1dv) lancia un appello a Renata Polverini: «I consultori andrebbero aiutati economicamente e sostenuti perché lo scorso anno un terzo delle mamme dei 55mila nati nel Lazio sono state seguite da queste strutture». «I consultori soffrono per numero, sedi e una continua offesa al nostro modo di lavorare - ha aggiunto la presidente della Consulta dei consultori Pina Adorno - è iniziata la mobilitazione contro la proposta di legge in tutti i consultori di Roma, per scongiurare una legge che distruggerebbe il lavoro che da anni facciamo». Polverini ha-precisato: «E ancora una proposta del Consiglio, non me ne sto occupando personalmente. Come però avevamo detto in campagna elettorale lo spirito sarà quello di dare ai consultori il loro ruolo, più rivolto alle famiglie, come previsto dalla 194». Il consiglio provinciale ha approvato una mozione presentata dalla presidente della commissione delle Elette Agostini (Pd) affinché «venga ritirata la proposta e rafforzata la rete dei consultori pubblici».
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