
E alla fine se ne accorse anche il Corriere della Sera: la rivoluzione arancione di Giuliano Pisapia a Milano è una bufala. Ieri il giornalone lombardo, col cuore infranto, affidava il requiem del pisapippismo a Giangiacomo Schiavi: «C'è uno straniamento vagamente brechtiano nell'aria avvelenata di Milano», iniziava il pezzo in prima pagina, con toni poetici. Nella Capitale morale, sosteneva, si avverte «un sottile disagio, una sofferenza che attraversa la borghesia e la sinistra del vento che cambia: ma è davvero questa la città della svolta, della ritrovata leadership (...) che si candida a modello e guida per il Paese?». Risposta: ovviamente no, e se n'erano già accorti tutti da mesi. Si vede che, nell'«aria avvelenata» di Via Solferino il fetore dell'arancio marcio è arrivato solo adesso.
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