
Novecento milioni in meno per la spesa corrente (che passa da 3,3 miliardi di euro a 2,4) e altri 900 in meno per gli investimenti (da 1,9 miliardi a 1 miliardo). Si prospetta dura la manovra che la Regione Lazio si appresta a presentare nei prossimi giorni. Ai tagli andranno ad aggiungersi un aumento del bollo auto e un'ulteriore accisa sui carburanti (lo 0,038%, deciso in concerto con tutte le altre Regioni) per finanziare il trasporto pubblico locale. Sono solo alcune delle indiscrezioni sulla manovra alla quale sta lavorando l'assessore al Bilancio, Stefano Cetica, che nei prossimi giorni presenterà l'intero pacchetto in giunta. Poi la parola passerà al consiglio, in un clima per nulla rilassato e ben rappresentato dall'iniziativa presa ieri da parte di tutti i gruppi di opposizione.
«Signor presidente, al consiglio regionale del Lazio si consumano manifeste, gravissime violazioni delle leggi e della Costituzione». Inizia così il testo della lettera inviata a Giorgio Napolitano e alla quale l'opposizione ha allegato un parere legale pro veritate stilato dal giurista Michele Ainis. Ventiquattro pagine nelle quali si critica aspramente «la situazione aberrante», ai limiti dell'«incostituzionalità» del metodo utilizzato alla Pisana per approvare le ultime due leggi, Piano casa e assestamento di bilancio. «Mettiamo le mani avanti - spiega Esterino Montino, capogruppo pd - per evitare che p ossa accadere nuovamente per la finanziaria e il piano rifiuti la pessima prassi dei maxiemendamenti. Se pensano di fare questo sappiano che è incostituzionale».
Il capogruppo dei Radicali, Giuseppe Rossodivita, illustra, in punta di diritto, «la violazione delle regole», dalla «disomogeneità delle materie trattate», agli «articoli non approvati dall'Aula e poi riproposti nel testo finale». «P una dittatura della giunta», conclude. «Stiamo cercando la strada per sollevare davanti alla Consulta l'eccezione di costituzionalità», annuncia Luigi Nieri, Sel. E mentre sui prossimi appuntamenti alla Pisana, l'opposizione «avrà un atteggiamento responsabile» ma senza escludere l'ostruzionismo, Renata Polverini liquida così l'iniziativa: «Le opposizioni erano maggioranza prima di me e hanno sempre presentato i maxiemendamenti». Idv, Socialisti, Verdi, Api e Fds si difendono: «In passato è stato usato ma solo per il bilancio, mai per leggi ordinarie e su testi noti a tutti». Per la governatrice sono solo scuse: «Hanno usato la stessa metodologia, si sono risposti da soli».
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