
Nelle carceri italiane sono presenti circa 23 mila detenuti stranieri, che vanno a rappresentare quasi la metà dei tenuti complessivamente raccolti dalle strutture penitenziarie. La cittadinanza più diffusa tra i detenuti stranieri è quella marocchina (19,0%), seguita da quella rumena (15,9%) e da quella tunisina (12,4%). Le prime dieci nazionalità rappresentate tra i detenuti stranieri arrivano a coprire il 71,9% del totale dei detenuti non italiani.
Lo sottolineano i ricercatori della Fondazione Moressa che hanno compiuto un’indagine sulla situazione. La regione con il maggior numero di detenuti stranieri è la Lombardia, con 4 mila detenuti, vale a dire il 18,7% del totale dei detenuti stranieri. Seguono Piemonte e Toscana, rispettivamente con l’11,1% e il 10,0%. La presenza nelle carceri sembra quindi seguire indicativamente il trend demografico della popolazione straniera sul territorio italiano.
I reati più diffusi tra i detenuti non italiani sono la produzione e lo spazio di stupefacenti (29%), i reati contro il patrimonio (22,5%) e i reati contro la persone (18%). Rispetto al totale de detenuti, ovviamente gli stranieri incidono per il 95% tra coloro che hanno commesso reati contro la legge sull’immigrazione, per il 79% tra coloro che sono stati arrestati per prostituzione, per il 44% tra coloro che spacciano e producono stupefacenti e per il 39% tra coloro che hanno commesso reati contro la pubblica amministrazione. Tra il 2008 e il 2011 i detenuti stranieri sono aumentati del 12,1% a fronte di un aumento del 16,8% della popolazione carceraria italiana. Tra il 2010 e il 2011 sono, invece diminuiti del -3,1%, mentre i detenuti italiani sono diminuiti del -0,7%.
La sovra rappresentazione delle carceri italiane degli stranieri è dovuta sicuramente alla legge che prevede il reato di clandestinità, da una parte, e alla caduta in attività illegali, quali lo spaccio, spesso correlata alla difficoltà di trovare un’occupazione regolare in condizioni di clandestinità - affermano i ricercatori della Fondazione Leone Moressa. L’aumento della popolazione carceraria straniera si dimostra, infatti, in linea con quella italiana, senza presentare tendenze particolarmente rilevanti o preoccupanti per la popolazione straniera dovute alla contingente crisi economica e occupazionale.
Molteni (Lnp): stranieri scontino pena nei paesi d’origine
“Lo diciamo da sempre: i detenuti stranieri devono scontare la pena nei rispettivi paesi d’origine. I dati diffusi dalla Fondazione Moressa fotografano una realtà allarmante e segnalano che è la Lombardia ad ospitare la percentuale più alta di detenuti stranieri. La situazione è grave per due motivi: da un lato i detenuti extracomunitari affollano le nostre carceri rendendole invivibili, dall’altro rappresentano un costo per la collettività sia in termini economici che securitari”. Lo dichiara Nicola Molteni, vicepresidente del gruppo Lega Nord a Montecitorio e componente della Commissione Giustizia. [3]
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