
16/03/10
Il sole 24 ore
Michele Santoro e le altre trasmissioni informative della Rai non torneranno in onda. Lo ha deciso, a dodici giorni dal voto e a maggioranza,il cda della Rai, convocato ieri per una riunione straordinaria dal presidente Paolo Garimberti, che ha votato contro la delibera, insieme ai tre consiglieri designati dall'opposizione, Giorgio Van Straten, Nino Rizzo Nervo e Rodolfo De Laurentiis. La maggioranza ha votato compatta una delibera che impegna il direttore generale Mauro Masi ad acquisire eventuali nuove valutazioni dalla commissione di Vigilanza.
L'ufficio di presidenza della commissione ha così convocato Masi per oggi, anche se il suo presidente Sergio Zavoli commenta: «Si attendeva una scelta diversa, in ordine all'invito di ripristinare i programmi d'approfondimento nel periodo elettorale, per i quali era già stata ritenuta non obbligata la richiesta di sospensione».
Non ha avuto alcun effetto nemmeno la lettera inviata dal presidente dell'Agcom, Corrado Calabrò, a quello della Rai, Paolo Garimberti, nella quale si invita il cda a rimettere in onda le trasmissioni di approfondimento, anche «alla luce del chiarimento giurisprudenziale intervenuto» con la sospensione concessa dal Tar Lazio al regolamento della stessa Agcom per le tv private su richiesta di Sky Italia e di Telecom Italia Media. Nel cda non si è parlato del caso" Trani-Minzolini": lo si farà nella riunione ordinaria di domani con una comunicazione del direttore generale Mauro Masi.
Nino Rizzo Nervo, uno dei consiglieri d'opposizione, sottolinea «come, in precedenza; la Rai non aveva mai approvato con una propria delibera il regolamento della Vigilanza. Se lo ha fatto, nella riunione del primo marzo, vuol dire che si tratta di un'interpretazione. Ho l'impressione
che con quella delibera e con quella di ieri il cda finisca per essere, di fatto, lo strumento di
quella strategia che punta a non far più andare in onda Annozero». Per Rodolfo De Laurentiis, consigliere espresso dall'Udc «la Rai rischia di ricevere una sanzione più non mandando in onda tali approfondimenti che mandandoli».
La Rai, intanto, ha varato il calendario delle tribune elettorali: la novità è la loro replica in seconda serata su Rai1, a posto di Porta a Porta. È però già successo, ricordano i tre consiglieri d'pposizione, che Santoro e Floris abbiano spostato il giorno della loro trasmissione per non sovrapporsi alle conferenze stampa in prima serata. La scelta del cda «espone la Rai ad avere un ruolo ancillare rispetto alla concorrenza - sottolinea Roberto Rao, capogruppo Udc della Vigilanza - per la paura della maggioranza ad affrontare i temi veri del paese».
Marco Pannella, intanto, annuncia, insieme a Marco Beltrandi, relatore del regolamento in Vigilanza, di voler depositare presso la Procura di Roma una denuncia per abuso d'ufficio, interruzione di pubblico servizio e frode nelle pubbliche forniture, nei confronti dei membri del cda Rai che hanno bloccato i talk show senza mandare in onda neppure una tribuna elettorale (finora, ndr),violando e tradendo il regolamento della Vigilanza».
Il segretario del Pd, Pierluigi Bersani, commenta: «Non accetto che non si possano esaminare i problemi del paese. È una cosa da pazzi che in un paese occidentale avanzato si decida a un certo punto di spegnere la luce».
Per Alessio Butti, capogruppo Pdl in Vigilanza, invece, si tratta «dell'ennesimo polverone alzato
dalla sinistra e mirato a confondere gli italiani, tanto più che domani (oggi, ndr) e giovedì al posto di Ballarò e Annozero, e anche per la settimana successiva, sono state calendarizzate le conferenze stampa dei partiti per le elezioni regionali». Secondo tre consiglieri dell'Agcom, «la commissione parlamentare di Vigilanza deve rivedere il regolamento della par condicio - sostengono Nicola D'Angelo, Michele Lauria e Sebastiano Sortino - anche al fine di evitare lo squilibrio tra le emittenti in applicazione di un'identica normativa, dovuto al fatto che il Tar ha dovuto dichiarare inammissibile il ricorso contro il regolamento della Commissione in relazione alla natura parlamentare dell'organo che lo ha adottato».
L'ufficio di presidenza della commissione ha così convocato Masi per oggi, anche se il suo presidente Sergio Zavoli commenta: «Si attendeva una scelta diversa, in ordine all'invito di ripristinare i programmi d'approfondimento nel periodo elettorale, per i quali era già stata ritenuta non obbligata la richiesta di sospensione».
Non ha avuto alcun effetto nemmeno la lettera inviata dal presidente dell'Agcom, Corrado Calabrò, a quello della Rai, Paolo Garimberti, nella quale si invita il cda a rimettere in onda le trasmissioni di approfondimento, anche «alla luce del chiarimento giurisprudenziale intervenuto» con la sospensione concessa dal Tar Lazio al regolamento della stessa Agcom per le tv private su richiesta di Sky Italia e di Telecom Italia Media. Nel cda non si è parlato del caso" Trani-Minzolini": lo si farà nella riunione ordinaria di domani con una comunicazione del direttore generale Mauro Masi.
Nino Rizzo Nervo, uno dei consiglieri d'opposizione, sottolinea «come, in precedenza; la Rai non aveva mai approvato con una propria delibera il regolamento della Vigilanza. Se lo ha fatto, nella riunione del primo marzo, vuol dire che si tratta di un'interpretazione. Ho l'impressione
che con quella delibera e con quella di ieri il cda finisca per essere, di fatto, lo strumento di
quella strategia che punta a non far più andare in onda Annozero». Per Rodolfo De Laurentiis, consigliere espresso dall'Udc «la Rai rischia di ricevere una sanzione più non mandando in onda tali approfondimenti che mandandoli».
La Rai, intanto, ha varato il calendario delle tribune elettorali: la novità è la loro replica in seconda serata su Rai1, a posto di Porta a Porta. È però già successo, ricordano i tre consiglieri d'pposizione, che Santoro e Floris abbiano spostato il giorno della loro trasmissione per non sovrapporsi alle conferenze stampa in prima serata. La scelta del cda «espone la Rai ad avere un ruolo ancillare rispetto alla concorrenza - sottolinea Roberto Rao, capogruppo Udc della Vigilanza - per la paura della maggioranza ad affrontare i temi veri del paese».
Marco Pannella, intanto, annuncia, insieme a Marco Beltrandi, relatore del regolamento in Vigilanza, di voler depositare presso la Procura di Roma una denuncia per abuso d'ufficio, interruzione di pubblico servizio e frode nelle pubbliche forniture, nei confronti dei membri del cda Rai che hanno bloccato i talk show senza mandare in onda neppure una tribuna elettorale (finora, ndr),violando e tradendo il regolamento della Vigilanza».
Il segretario del Pd, Pierluigi Bersani, commenta: «Non accetto che non si possano esaminare i problemi del paese. È una cosa da pazzi che in un paese occidentale avanzato si decida a un certo punto di spegnere la luce».
Per Alessio Butti, capogruppo Pdl in Vigilanza, invece, si tratta «dell'ennesimo polverone alzato
dalla sinistra e mirato a confondere gli italiani, tanto più che domani (oggi, ndr) e giovedì al posto di Ballarò e Annozero, e anche per la settimana successiva, sono state calendarizzate le conferenze stampa dei partiti per le elezioni regionali». Secondo tre consiglieri dell'Agcom, «la commissione parlamentare di Vigilanza deve rivedere il regolamento della par condicio - sostengono Nicola D'Angelo, Michele Lauria e Sebastiano Sortino - anche al fine di evitare lo squilibrio tra le emittenti in applicazione di un'identica normativa, dovuto al fatto che il Tar ha dovuto dichiarare inammissibile il ricorso contro il regolamento della Commissione in relazione alla natura parlamentare dell'organo che lo ha adottato».
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