
I radicali ricorrono al Consiglio d’Europa e all’Osce affinché intervengano contro la negazione dei dritti umani, civili e politici che sarebbe in atto in Italia. In una conferenza stampa tenuta alla Camera, alla presenza di Marco Pannella, hanno denunciato le regole «violate e disattese» e le «condizioni antidemocratiche delle elezioni 2013», dal nodo della raccolta delle firme alla questione dell’autenticazione, dall’assenza delle tribune politiche dai palinsesti Rai nei periodi non elettorali alla disparità di accesso ai mezzi radio-tv. Per questi motivi hanno promosso una serie di ricorsi internazionali chiedendo un intervento «non a babbo morto» contro «l’assenza di condizioni minime di democraticità». A meno di 60 giorni dal voto i radicali sostengono che «l’intero procedimento elettorale è caratterizzato da una serie di illegalità molto gravi che violano diritti da parte di uno Stato fuori legge». E Pannella denuncia «lo strazio e la violenza professate quotidianamente ai danni della Costituzione», in uno Stato «in cui le regole vengono disattese sistematicamente». Tra i firmatari figurano Mario Morcellini, preside della Facoltà di Scienze della comunicazione della Sapienza, il costituzionalista Fulco Lanchester e Romano Scozzafava, docente di calcolo delle probabilità nello stesso ateneo.
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