
29/10/10
Il Fatto Quotidiano
Una lista ("Per la Lombardia" di Roberto Formigoni) autenticata dalle firme prima di esser chiusa, cioè dove sono comparse prima le firme dei sottoscrittori e poi, in un secondo momento, i nomi dei candidati. Tra cui quello di Nicole Minetti. Elezioni regionali del marzo 2010. Come denunciato dal radicale Marco Cappato al Fatto Quotidiano il 16 ottobre scorso, l’ex igienista dentale del premier Silvio Berltusconi, poi eletta consigliere regionale in Lombardia, fu beneficiata della candidatura in un modo che si può definire solamente "illegale: perché le firme vanno raccolte su una lista di candidati già compilata e non su un modulo bianco", spiega Marco Cappato, che continua a chiedere le dimissioni del governatore Roberto Formigoni nel mezzo di un deserto politico che preferisce tacere sulla questione, lasciando "i Radicali completamente soli in questa battaglia per ristabilire la legalità in Lombardia" . Il 9 dicembre è prevista un’udienza del Tar, intanto Cappato attacca ancora il governatore: "Formigoni ha cambiato strategia, prima ha detto che tutto quello che dicevamo era falso, adesso dice che sono stati i partiti a raccogliere le firme. Beh, se Formigoni è stato truffato, allora chieda lui di tornare al voto. In Lombardia è stata falsata tutta la procedura elettorale, le liste sono state decise in una riunione ad Ancore".
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