
Nella sala grande del Partito Radicale a Roma, questa mattina, i Radicali Italiani [3] hanno lanciato una nuova campagna politica nel corso di una conferenza stampa: “Sbanchiamoli. Fuori i partiti dalle banche. Credito a chi lo merita”. Alla conferenza stampa erano presenti il segretario di Radicali Italiani Rita Bernardini, il tesoriere Valerio Federico e il membro della direzione nazionale Alessandro Massari.
L’iniziativa, che è possibile rivivere grazie alla registrazione [4]di Radio Radicale, si pone come fine quello di una riforma del sistema bancario che possa porre fine all’influenza illegittima dei partiti sulle Banche. Il patto tra diavoli, un vero e proprio matrimonio/mercimonio, che permette alla politica di controllare le Fondazioni bancarie designando da Regioni, Provincie e Comuni i componenti dei board decisionali. Fondazioni bancarie che, a loro volta, condizionano le scelte delle banche stesse grazie alle partecipazioni che ne detengono: la soluzione proposta dai Radicali è chiara e netta, separare le fondazioni bancarie dagli istituti bancari.
I Radicali hanno presentato una petizione popolare alla Camera, preferendo per il momento di non utilizzare il più classico strumento dell’iniziativa legislativa popolare (costoso e lungo, servono più di 50mila firme). Più che l’abolizione della legge Amato-Carli (come propone qualcuno), l’iniziativa Radicale non punta a cancellare l’esistenza delle fondazioni, ma ad interrompere quella linea continua (evidente nel recente scandalo Monte dei Paschi di Siena [5]) che lega politica, fondazioni bancarie e istituti di credito.
“Alcune Fondazioni di origine bancaria possiedono una quota significativa dell’azionariato della Cassa depositi e prestiti (Cdp) 5, rappresentando complessivamente “il secondo azionista”. La quota si è ridotta negli ultimi due anni passando dal 30% al 18,4%, mentre il rimanente 81,6% è detenuto dal Tesoro e in minima parte dalla cassa stessa6. La Cassa depositi e prestiti, presieduta da Franco Bassanini, gestisce il risparmio postale finanziando soprattutto reti di trasporto e servizi pubblici locali, edilizia pubblica e iniziative in campo energetico. È insomma, l’operatore di riferimento per gli Enti pubblici, basti pensare che nel 2008 ha concesso prestiti per 8,2 miliardi di euro.” si legge nella nota introduttiva scritta dal tesoriere Valerio Federico.
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