
Il prossimo 17 e 18 novembre si svolgeranno in Basilicata le elezioni Regionali. Fino allo scorso aprile questo era il «regno» dell'esponente Pd Vito De Filippo. Ma per un'inchiesta sui rimborsi si è dimesso benché innocente. E ora i Radicali denunciano Sel perché il loro candidato non è quello per cui hanno raccolto le firme. Ora Rocco Papaleo ha già il titolo per un sequel del suo primo, fortunatissimo film da regista. Da Basilicata coast to coast a Basilicata caos to caos. Forse dal punto di vista della grammatica inglese non è il massimo, ma di sicuro fotografa perfettamente quello che sta accadendo in Lucania (così si chiamava ufficialmente la Regione tra il 1932 e il 1947).
Premessa. Il prossimo 17 e 18 novembre si svolgeranno le elezioni Regionali. Fino allo scorso aprile questo era il «regno» dell'esponente Pd Vito De Filippo. Ex Margherita di rito lettiano, consigliere regionale fin dal lontano 1995, governatore per la prima volta nel 2005 e confermato nel 2010. Nulla sembrava in grado di metterlo in crisi. Ma anche la Basilicata è finita sotto la lente della magistratura. Inchiesta sui rimborsi e due assessori ai domiciliari. De Filippo, pur innocente, ha deciso di dimettersi avviando il percorso verso le elezioni anticipate. E quello che sembrava un moloch, il centrosinistra, improvvisamente si è sgretolato. La storia è recente. Marcello Pittella, un passato da pallavolista, Democratico ex Ds, vicepresidente della giunta regionale e fratello di Gianni attualmente in corsa per la segreteria del Pd, vince le primarie. Ma all'inizio di ottobre Sel decide di uscire dalla coalizione. Il partito di Nichi Vendola gli imputa due colpe: non lo considera un candidato governatore «di rinnovamento» perché legato alla precedente gestione e non condivide la sua volontà di allargare il perimetro dell'alleanza. Ciò che non è chiaro, però, è chi sarà il candidato alternativo. Così entra in scena Silvana Arbia, nata a Senise (Pz), cancelliere della Corte Penale Internazionale, giurista e magistrato di indubbio valore attorno alla quale un gruppo di cittadini promotori del sito www.silvanaperlabasilicata. it sta cercando di costruire un progetto politico. La sua sarebbe la classica candidatura "civica". Su cui Sei prova a salire in corsa. Ed eccoci al 19 ottobre ultimo giorno utile per la presentazione delle firme. Sulla carta Arbia dovrebbe correre sostenuta da una propria lista, da quella del tenente Giuseppe Di Bello (ex del MoVimento 5 Stelle) e da Sel. Il condizionale è d'obbligo perché alle 12 quando si chiudono gli uffici la candidatura di Arbia non c'è. Al suo posto Sel schiera la propria segretaria regionale Maria Murante. Cosa è successo? Qui entrano in gioco i Radicali. Che partecipano alle Regionali con la lista Rosa nel Pugno guidata da Elisabetta Zamparutti. Negli uffici del comune, a presentare le firme, ci sono Sergio D'Elia e Maurizio Bolognetti. Che filmano un colloquio piuttosto curioso con Raffaele Cotogno, consigliere comunale di Matera (Sel). Il video è disponibile sul sito di Radio Radicale e può essere così riassunto: fino alle 6 del 19 ottobre la candidata era effettivamente Arbia, poi è diventata Murante. Il cambio fa infuriare alcuni dei candidati della lista di Di Bello che si ritirano (alla fine la lista non verrà presentata). Ma la domanda che pone D'Elia è più che legittima: cosa hanno sottoscritto i cittadini? Moduli in bianco? O moduli con la candidatura di Arbia?
In ogni caso c'è qualcosa che non va e infatti i Radicali presentano un esposto-denuncia alla procura ipotizzando «l'attentato ai diritti politici dei cittadini». Le cose non migliorano quando riescono ad avere accesso agli atti relativi ai listini. La documentazione per candidatura di Murante, spiegano, presenta «macroscopiche irregolarità» e ci sono «seri dubbi sull'autenticità di numerose firme». «Non è una novità - sottolinea Zamparutti -. La denuncia di questi brogli è un connotato della nostra azione politica. Come Radicali vogliamo che emerga la verità. Già alle precedenti elezioni Bolognetti aveva denunciato illegalità. E Marco Pannella aveva già disvelato nelle scorse settimane che il candidato del centrosinistra Pittella stava per diventare il candidato del centrodestra. Purtroppo è un sistema, un comportamento diffuso che caratterizza l'operato di tutti o quasi tutti i partiti. I Radicali sono ovviamente quel " quasi" . E non è un caso che la denuncia sia partita da noi e non dai grillini». «Ripeto - prosegue – è un'operazione verità e non un'azione contro Sel. Piuttosto contro un sistema. Spero che la magistratura non archivi la nostra denuncia, ma vada fino in fondo». Sel, dal canto suo, replica che è tutto regolare. Che l'accettazione della candidatura può avvenire «successivamente alla raccolta delle sottoscrizioni». Quindi attacca i Radicali accusandoli di avere «più sottoscrizioni che voti». Non a caso hanno candidato Zamparutti che non è lucana. Ma lei ha già pronta la replica: «Nella scorsa legislatura sono stata eletta in Basilicata e, se si considerano le mozioni e le interpellanze presentate da deputati lucani su questioni che riguardano la Regione, il 65% è il mio. In questi anni la Regione è sempre stata governata da lucani. Visti i problemi forse sarebbe l'ora di cambiare».
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