
11/11/09
Gli Altri
Le alleanze per le regionali, il rinnovo degli organismi dirigenti, il nodo delle riforme e l’accelerazione sulle battaglie civili. I radicali italiani radunano i propri Stati generali a Chianciano Terme per discutere di questo e di altro ancora. Una maratona di quattro giorni - da domani fino a domenica - che si annuncia partecipata e cruciale, a giudicare dall’ambiziosa parola d’ordine che battezza i lavori dell’ottavo congresso: rivolta. Gandhiana, sociale, politica e morale. La segretaria Antonella Casu sta limando in queste ore la relazione di apertura e non c’è dubbio che il passaggio più atteso sarà quello sugli accordi in vista delle elezioni regionali, che non a caso Torre Argentina considera «elezioni politiche a tutti gli effetti». Un mastodontico "che fare" pende sulla testa di delegati e militanti e non è detto che l’assise di Chianciano riuscirà a sciogliere tutti i nodi. Di sicuro una delle cinque commissioni che animeranno il congresso sarà incaricata di ratificare il percorso politico che i radicali italiani intendono intraprendere da qui a marzo. In attesa di soppesare strategie e orientamenti, il tandem Bonino-Pannella ha già iniziato la scalata per arrivare con liste autonome all’appuntamento della prossima primavera, attraverso una campagna di sottoscrizioni e di adesioni partita su internet e pronta a trovare riparo sotto i gazebo delle piazze italiane. La vera incognita riguarda gli apparentamenti regione per regione e sicuramente il tema elettorale sarà al centro di un’approfondita e franca discussione tra i congressisti. La febbrile consultazione dei due leader radicali con esponenti del centrosinistra lascerebbe intravedere spiragli per un’intesa diffusa sul territorio. In questo quadro vanno lette le ripetute lusinghe di esponenti democratici nei confronti di Emma Bonino, lanciata ufficiosamente nella sfida per la poltrona della Regione Lazio. Ma le sensibilità sono plurali: da un lato c’è chi è pronto a gettare il cuore oltre l’ostacolo, ad uscire dal limbo e a tessere un legame organico con il resto della coalizione; dall’altro c’è chi propende per una più rigorosa autonomia dal Pd e non esclude la corsa solitaria. Le recenti riunioni del comitato nazionale, della direzione e della giunta esecutiva hanno offerto plasticamente la sensazione di un contraddittorio aperto che non concede spazio a nessuna scelta preconfezionata e a nessuna granitica certezza. E appunto, che fare? In parte la decisione dipenderà dai "compagni di viaggio", dal modo in cui gli interlocutori dei radicali intenderanno affrontare alcuni temi al centro del dibattito politico di questi giorni: giustizia, riforme, diritti civili. Tutte questioni che verranno esaminate nella cittadella termale alla presenza di osservatori "interessati": da Bersani a Di Pietro, da Boato a Manconi e altri numerosi esponenti della galassia verde, liberale e socialista. Il tenore di questi interventi aiuterà a capire se ci sono i margini per un percorso comune. Perché è vero, l’approccio del congresso radicale ha un’impronta sfacciatamente antiberlusconiana con particolare riferimento polemico alla decadenza morale, ai colpi di mano sulla giustizia, a ipotesi di presidenzialismo «sudamericane» e alla «semplificazione autoritaria» del sistema politico - ma ci sono alcune ricette che rischiano di incontrare frizioni e resistenze anche nel centrosinistra, come ad esempio la proposta di modifica in chiave «americana» delle istituzioni europee, nazionali e regionali, o quella sul progetto di riforme economiche e sociali. Va da sé che nell’agenda congressuale ci sarà posto per altre storiche battaglie radicali. A partire da quelle contro «tutti i proibizionismi» e contro la «degenerazione partitocratica», per arrivare all’istituzione dell’anagrafe pubblica degli eletti e dei nominati, passando per gli strumenti di democrazia diretta e della class action. Ma non mancherà il confronto sui problemi ambientali, la messa in sicurezza del territorio, la "rottamazione edilizia", il ripensamento della struttura urbana. I lavori si concluderanno nella serata di domenica con il rinnovo delle cariche di segretario, presidente e tesoriere, e con l’elezione degli altri organi statutari.
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