
Manifesti abusivi: i Radicali hanno scattato foto e preparato un dossier, e adesso fanno causa al sindaco, al Comune e al Pdl di Roma. Hanno fatto così: una volta pagato il dovuto al Campidoglio, si sono appostati vicino agli impianti indicati nel centro storico, hanno verificato che gli addetti del Comune affiggessero i loro manifesti e poi hanno scattato foto quando, poche ore più tardi, sono arrivati gli attacchini abusivi che ne mettevano altri. Precisamente, si trattava di manifesti che pubblicizzavano «l'amministrazione Alemanno al fianco degli inquilini», firmati Pdl.
«Il paradosso è che accade tutto nello stesso giorno, Alemanno ci scrive per invitarci a un tavolo sulla questione dei manifesti abusivi, per sconfiggere questa piaga, e i suoi manifesti abusivi coprono quelli per i quali noi avevamo pagato il Comune». Così i Radicali del segretario romano Riccardo Magi hanno deciso di andare oltre il balletto della polemica politica: «Faremo una causa civile, sì». Con una richiesta di risarcimento danni già quantificata, almeno quella indirizzata al Comune: «Ventimila euro, cioè la multa minima che il Campidoglio dovrebbe comminare per ogni affissione abusiva, duecento euro, moltiplicata per i nostri cartelloni che sono stati coperti senza titolo. La cifra da chiedere ad Alemanno e al Pdl la stanno stabilendo i nostri avvocati». Passare dalle parole agli avvocati, secondo Magi, in questo momento è doveroso perché «quello che sta accadendo a Roma, la vastità del fenomeno, non è più solo una questione di decoro: ma soprattutto di evasione fiscale, di legalità».
Che poi, a parole almeno, è anche ciò che sostiene il sindaco Gianni Alemanno: nella lettera del 23 aprile - il giorno nel quale i Radicali hanno sorpreso gli attacchini abusivi Pdl a coprire i loro manifesti nella lettera indirizzata ai partiti, Alemanno parla del «fenomeno delle affissioni abusive e fuori spazio che ha assunto purtroppo una connotazione preoccupante dal punto di vista del decoro urbano, a detrimento dell'immagine della città». I Radicali, adesso, attaccano: «La verità è che, al di là degli spot, in lui non c'è alcuna volontà di risolvere il problema. Perché è il Campidoglio che dovrebbe far rispettare la legge, multare gli abusivi, e se questo non si fa il messaggio è chiaro. In più, viste le fotografie che abbiamo scattato, è lui il primo a servirsi dei manifesti abusivi. A meno che il Pdl non li abbia fatti affiggere a sua insaputa...». C'è un altro aspetto che induce al sospetto, secondo i Radicali: «Alemanno ha scritto ai partiti due lettere. Nella prima annuncia la volontà di creare un circuito di manifesti e tabelloni riservato alla politica. E nella seconda lo stesso. Peccato che non ci sia una data, un incontro fissato, un luogo: ripeto, non c'è proprio la volontà di risolvere il problema». Così, ecco un modo per forzare il solito, infinito walzer di accuse e polemiche: «Noi chiederemo i danni perché il Campidoglio deve rimuovere le affissioni senza timbro, sanzionare i responsabili e addebitare loro il servizio. Siccome non lo fa, e siccome noi abbiamo pagato i nostri spazi, adesso faremo causa».
I manifesti dei Radicali «Teniamo famiglia», per raccogliere firme per le unioni civile - pagati per dieci giorni, «non sono durati neanche dieci ore. Il punto - dice Magi è che i partiti si servono di questi attacchini che, sottocosto, affiggono in tutta la città. E la fattura? C'è molto di più in ballo in questa storia: l'evasione fiscale, il concetto stesso di legalità». Nel centro di Roma, in periferia, in tutta la città.
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