
09/02/11
La stampa
«La differenza tra Pannella e il Pd è che il Pd fa le stronzate sottotraccia; Pannella le fa alla luce del sole. Ma sempre di stronzate si tratta». filo diretto amaro, per Marco Pannella. La sua Radio Radicale diffonde malcontento. I militanti tremano all’idea di un’apertura a Silvio Berlusconi. Gridano «vergogna» e «tradimento». Inneggiano alle perplessità di Emma Bonino e temono di rivivere un trauma pari a quello del passaggio al Pdl di Daniele Capezzone. A nulla sembrano valere le ragioni del dialogo, che Pannella si affanna a spiegare. Lui giura che i radicali non si venderanno per una poltrona. Ma neanche questo, a quanto pare, è abbastanza.
«Non accettiamo ministeri, non accettiamo di fare parte della maggioranza», dice in serata Pannella al Tg1. Tra coloro che ritengono utile «sbarazzarsi di Berlusconi» c’è «la magistratura di Milano con quel signore neopromosso Bruti Liberati, che è pronta «a far fare la marcia su Roma ad uno che è molto casto, ma anche molto imbroglione come Roberto Formigoni». Lo ha detto il leader dei Radicali, Marco Pannella, in un'intervista al Tg1. Formigoni, sottolinea Pannella, è «protetto da quella magistratura milanese che ha fatto l’impossibile per incastrare Berlusconi e ci è riuscita, sulla storia della puttane. Mentre contemporaneamente ha lasciato impunito un presidente, un regime come quello di Cl, con buona pace di don Giussani». Dopo pochi minuti la replica di Formigoni. «Che Pannella fosse un prevaricatore violento, nonostante i suoi tentativi di proclamarsi l’opposto, lo sapevamo da tempo. Ora abbiamo un’altra certezza: è pazzo».
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