
Se non fosse stato per il tragico attentato che aveva colpito da poche ore l’ambasciata del suo paese in Libano, il ministro degli Esteri iraniano, Javad Zarif - durante la conferenza stampa congiunta di ieri alla Farnesina con la collega Bonino- sembrava quasi in vena di "scherzare". Parlando delle trattative sul nucleare, che riprenderanno questa mattina a Ginevra, Zarif ha detto: "Se volete che dica che sono d’accordo con gli americani, lo sono: bisogna essere cauti e prudenti sul nucleare". L’affermazione del ministro però era tutt’altro che ironica. Quando gli è stato chiesto quale sia la soglia oltre la quale non è possibile trattare è stato, più che prudente, evasivo, affermando che bisogna negoziare partendo dallo stesso livello, " da una situazione di parità" anche se "L’Iran è ansioso di trovare una soluzione basata sui diritti del popolo iraniano e che al contempo rassicuri la comunità internazionale ed elimini i dubbi". I dubbi sono quelli di Israele che il ministro ha accusato di "essere sempre sospettoso" e di non volere la pace, anzi di violare i trattati internazionali.
Zarif ha spiegato che ci "sono tutte le premesse perché il vertice sia coronato dal successo, purché tutte le parti si presentino al tavolo dei negoziati con buona volontà e buona fede". Dopo un lungo colloquio con il nostro ministro degli Esteri come la stessa Bonino ha sottolineato, parlando di intesa e fiducia reciproca, pur essendo lei da sempre amica di Israele, Zarif ha aggiunto che "la soluzione deve essere frutto del lavoro congiunto di tutte le parti in causa. Non deve essere dettata". Il capo della diplomazia iraniana ha quindi precisato che oggi inizierà i colloqui con i cosiddetti "5+1", i paesi impegnati nelle trattative tra cui gli Usa rappresentati dal segretario di Stato, John Kerry, con "l’intenzione di uscire dai negoziati con un accordo, ma posso anche accettare un buon progresso senza accordo. Spero tuttavia che ci siano le condizioni per l’intesa". Ha ribadito quindi che la base delle discussioni non solo a Ginevra, ma in tutti i contesti internazionali deve essere la parità "per cercare su questa base analogie e punti in comune". Emma Bonino si è detta molto soddisfatta dei colloqui bilaterali che riapriranno una collaborazione in ambito culturale tra Italia e Iran.
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