
Promessa mantenuta. Per il Pd di Bologna è cominciata l'era dei dirigenti precari.
«La politica non può essere una professione», aveva detto un anno fa il giovane segretario provinciale Raffaele Donini, preparando il terreno per l'addio al posto fisso nel quartierone della Bolognina dove Achille Occhetto mandò in soffitta il Pci. Ora lui per primo, superate le amministrative, dà il buon esempio: prossimo al licenziamento si prepara ad essere riassunto con un contratto a termine di tre anni. Non tutti l'hanno presa bene. Ma la riforma, discussa nei circoli e poi votata dalla direzione, ha preso il via. Sotto le Due Torri il partitone non assumerà più dirigenti con un contratto a tempo indeterminato. Per ora restano al loro posto i funzionari politici impegnati in altri incarichi e collocati in aspettativa. Come nel caso della presidente del consiglio comunale Simona Lembi.
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