
«Votare entro l’anno? Ho già detto in altre occasioni che mi sembrava abbastanza improbabile rispetto alla nostra normativa regionale e ai decreti degli ultimi mesi sulla Spending review e il ridimensionamento del numero dei consiglieri”. Lo ha detto la presidente della Regione Lazio, Renata Polverini.
Sono state intanto diffuse le motivazioni con cui hanno i giudici del Riesame di Roma hanno respinto la richiesta di scarcerazione di Franco Fiorito, ex capogruppo Pdl al Consiglio regionale del Lazio,. Lo descrivono come «Un personaggio dalla debordante propensione criminale«che «irriderebbe eventuali prescrizioni diverse» dalla custodia cautelare in carcere. Per i giudici inoltre Fiorito «ha assecondato i propri sfizi e capricci». Descrivendo il modus operandi giudici scrivono che Fiorito «approfittando della propria alta funzione si è comportato uti dominus nei confronti di denaro di cui aveva il possesso in ragione del suo ufficio impiegandolo per la soddisfazione di spese spesso di natura voluttuaria» Un’azione posta in essere per «assecondare i propri sfizi, i propri capricci». Fiorito, ricorda il Riesame, ha «trasferito a proprio favore, senza lecita causa, dal gruppo consiliare del Pdl, la complessiva somma di un milione e 357 mila euro». Nelle motivazioni vengono ricordate le varie «spese pazze» compiute da Fiorito negli ultimi due anni tra cui l’acquisto di una Jeep e di un Suv e le vacanze da sogno come i sei giorni (dal 15 al 21 agosto del 2011) trascorsi in un albergo a Positano: 4 mila e 700 per la camera e prima colazione
Per i giudici solo la detenzione in carcere «permettere di recidere gli innumerevoli contatti intrattenuti da Fiorito sia con i correi che con soggetti parimenti compiacenti, con i quali nel caso di arresti domiciliari od obbligo di firma «potrebbe interferire, come già fatto, nel processo di genuina formazione della prova o mantenere la struttura di potere da lui stesso costituita».
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