
«Mi sa che non porta bene». Il miracolo domenicale di Renata Polverini è di quelli che all’ombra del Cupolone non s’erano visti mai: mettere d’accordo laziali e romanisti, la Curva Nord con la Curva Sud, cancellando come per incanto decenni di sfottò e derby mozzafiato. È bastato vederla comparire per una ventina di minuti all’Olimpico, prima del match casalingo dei bianco celesti con il Bari, perché la rabbia e la voglia di vendetta elettorale dei tifosi inondasse l’etere.
Da derubricare a semplice fallo di reazione se a lanciare le invettive contro l’invasione di campo della candidata di centrodestra fossero stati solo gli "aquilotti", reduci dall’ennesima sconfitta di una squadra sull’orlo della retrocessione. Il fatto è che, a sorpresa, i cugini giallorossi hanno condiviso. E si sono scatenati. L’accusa, stavolta, è tradimento: la Polverini, fra i primi appuntamenti elettorali, era andata in visita a Trigoria per chiedere in dono la maglia autografata del capitano. «Dopo la foto con lui, il Pupone s’è infortunato e non gioca più», ha denunciato un radioascoltatore. Un tam tam vorticoso, incontrollabile.
Sin dal mattino, quando nel circuito delle emittenti romane hanno cominciato a piovere telefonate contro l’ospitata dell’aspirante governatrice fra gli Irriducibili, peraltro a cavalcioni sul muretto come un ultrà. «Mi ha tolto un dubbio: il mio voto non lo avrà mai. Brutta pagina della mia curva Nord», scrive suwww. forumlazioultras.it un utente che si firma"l’esperto".
«La cosa che mi ha fatto più rabbia -annota 49er- è essere stato "usato" per una campagna elettorale, a prescindere dal fatto che possa essere favorevole o contrario. Decido io se e quando andare ad un comizio, e ieri ero in Curva Nord a vedere la Lazio».
Caustico "Rebel Lotito Vattene" allorché si chiede che «razza di logica ha fatto sì che la lasciassero salire e mettere il c... sul drappo di Gabriele Sandri. Messa là a vantaggio dei fotografi. Ieri - è il suo epitaffio - la Curva Nord è morta». Non si lasciano ingannare, i tifosi. Capiscono bene il senso dell’operazione: «E indubbio che non sia stato bello avere una candidata alle elezioni venire nella mia curva a raccattare voti... Specialmente dopo che ha fatto visita anche ai cugini», sostiene Sandro Battisti.
Simile il refrain sulla pagina Facebook "Campo Testaccio", intitolata allo storico campo della Roma. Sotto alla notizia del blitz Olimpico della candidata in compagnia di Zarate, alle 20.23 dell’altro ieri Francesco Carpentieri mette a verbale: «Brava. Visto che porti bene alla Lazio, rivacce pure domenica prossima allo stadio».
Mentre, quattro minuti dopo, Giovanni Battista Modesti annota: «Ammazza quanto so’ brutti... Se portano pure sfiga da soli... «. Ancora: «Renata hai perso un voto... il mio!!!», scrive con sdegno Fabrizio Mazza. E dire che Claudio Velardi l’aveva previsto. Quando il guru della campagna pro-Polverini ha saputo della "trasferta" all’Olimpico ha fatto una scenata. «Non ne sapevo nulla, non mi è sembrata una cosa particolarmente felice», commenta, «perché sono convinto che nessuna persona dotata di senno sceglie in base alla fede calcistica. Il tifo non sposta un voto». E allora tutto questo trambusto? «Una bolla di sapone. E infatti migliaia di tifosi del Milan votano centrosinistra».
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