
22/11/10
La stampa
L'elenco che leggerà il ministro Roberto Maroni stasera a «Vieni via con me» non è ancora definitivo. Pronta solo la parte sui latitanti arrestati sotto il suo ministero, il resto ancora da definire. Di certo, però, anche per il «monologo» ministeriale ci saranno gli stessi tempi concessi a Pier Luigi Bersani e Gianfranco Fini: tre minuti. E così sarà per gli elenchi scritti da Camilleri e da Fruttero. E per le letture dell'attore Zingaretti e della cantante Fiorella Mannoia. Quindi sarà la volta del monologo di Corrado Guzzanti. Dieci minuti, nei quali il super ospite di questa terza puntata dei programma di Fazio a Saviano, punterà a battere i record di share messi a segno nelle prime due.
Ma appena «archiviata» la querelle di lunedì scorso tra Viminale e Raitre con la replica e il cosiddetto risarcimento di «elenco» per il ministro dell'Interno, Roberto Maroni, per la rete diretta da Paolo Ruffini si apre un nuovo fronte, quello del mondo cattolico. Che, come Maroni, per voce del leader Udc, Pier Ferdinando Casini chiede diritto di replica dopo la partecipazione, nella scorsa puntata, di Mina Welby e Beppino Englaro.
«Fazio e Saviano - spiega Pier Ferdinando Casini - dovrebbero dare spazio anche ai malati per dire agli italiani che c'è pure chi non vuole la dolce morte, e ha diritto a vivere ma è abbandonato dallo Stato». Per questa ragione, spiega il leader centrista, «domani saremo sotto la Rai con un sit-in in nome dei malati. Il nostro non è un discorso clericale ma espressione di una laicità che riconosce Dio e la religione».
Insomma, il tema è caldo. E c'è da immaginare che alle considerazioni di Casini si assoceranno quelle dei 91 deputati del Pdl, che dopo gli interventi di Beppino Englaro e Mina Welby sottoscrissero un appello, così come 31 deputati del Pd, che con una lettera alla Rai avanzarono le stesse richieste.
Il tema, dunque, è caldo ma non lascia indifferente il direttore di Raitre Paolo Ruffini che in queste ore legge e rilegge alcuni passaggi delle anticipazioni contenute nel libro intervista di Papa Benedetto XVI. Anticipazioni, che potrebbero trasformarsi (se ne sta discutendo) in elenchi di valori da leggere durante la terza puntata di «Vieni via con me».
Ma se la scaletta dello show è ancora da definire, chiaro è, invece, l'ordine del giorno sulla mozione parlamentare per il pluralismo presentata dal Fli. Oggi si aprirà la discussione, mercoledì si arriverà al voto in aula. Sul tavolo anche quella dell'Idv e di Beppe Giulietti di Articolo 21, che mette insieme tutte le opposizioni. «È un problema democratico - attacca il capogruppo Idv alla Camera, Massimo Donadi - Il cuore della mozione sono i Tg, laddove si formano le convinzioni politiche. In questo modo intendiamo impegnare un governo che da questo punto di vista è scandaloso». E più o meno così la pensa Beppe Giulietti, che al di là delle diverse sottolineature chiederà al «ministro del tesoro, Giulio Tremonti di fare chiarezza sui conti Rai». «Debiti - sostiene Giulietti - che potrebbero essere assai diversi da come sono stati descritti, e che nel 2012 rischiano di far fare alla Rai la stessa fine di Alitalia». Chiede chiarezza, naturalmente, anche il firmatario della mozione del Fli, Italo Bocchino: «Se si guarda la Tv pubblica non è difficile rendersi conto dei limiti oggettivi al pluralismo. È chiaro che ci riferiamo in modo particolare al Tgl anche se non sono le persone l'oggetto della nostra iniziativa ma tutta l'azienda. Per questo chiediamo al Parlamento di esprimersi».
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