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Emma Bonino, sfidante quasi ufficiale in Lazio della candidata del Pdl Polverini, ha ragione a dire che «né io né Renata saremo sconfitte». Una battaglia le due pasionarie (della politica e del sindacato orientato a destra) l`hanno già vinta, prima di iniziare la «guerra» elettorale. E` quella del rispetto per la competizione, quindi per l`avversario, quindi per la politica. Prova ne sono attestati di stima incrociati: il centrosinistra riconosce il valore della Polverini, il centrodestra della Bonino. Così, mentre i leader nazionali invocano il dialogo come i protagonisti del teatro dell`assurdo di Beckett aspettano il signor Godot che mai arriverà, in Lazio due possibili rivali, donne, mettono in scena i provini della «coesione nazionale» tanto invocata da Napolitano. «Sarà una sfida di alto profilo» dice Urso. «Non sottovaluteremo la candidatura di Bonino» promette Cicchitto. Un piccolo miracolo, si spera non dovuto solo al fatto che la radicale Bonino è un out-sider rispetto al Pd, così come Polverini, leader uscente dell`Ugl, lo è rispetto al Popolo della libertà.
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