
È la provocatoria proposta di Laus (Pd) di fronte alle “speciose” ragioni dell’opposizione del Pdl alla nomina della figura dell’ombudsman regionale per i diritti dei detenuti. “La situazione del sistema penitenziale in Piemonte è allarmante”.
Una colletta per far fronte alle spese di funzionamento del “Garante dei detenuti”. È la provocatoria proposta fatta ieri in Consiglio regionale da Mauro Laus (Pd) in risposta alle ragioni addotte dal capogruppo del Pdl Luca Pedrale per la sua abolizione. “Chiedo un mese di tempo affinché i consiglieri che come me credono nell’utilità del garante possano mobilitarsi e cercare nuove fonti di finanziamento - ha spiegato l’esponente democratico. A conti fatti, si tratta di 30mila euro l’anno che fatico a considerare un reale risparmio di fronte alle gravi inefficienze tollerate nella gestione di altri e ben più onerosi settori”.
Per Laus, insomma, le ragioni di “risparmio” sarebbero solo strumentali: “Giocare un’ultima carta a favore di questa figura istituzionale è doveroso - chiosa Laus - come riconoscimento del principio in base al quale la tutela e il rispetto della dignità umana sono sempre sovrane anche laddove siano applicate misure restrittive della libertà. I problemi che oggi affliggono le nostre carceri sono molteplici e per molti aspetti drammatici: pensiamo alla notizia di queste ore, giunta dal congresso nazionale Icar, secondo cui due detenuti su tre in Italia sarebbero affetti da epatite o Hiv e un terzo non ne sarebbe a conoscenza.
Il monitoraggio sulle condizioni di vita e di salute della popolazione carceraria deve diventare un indicatore di civiltà per il nostro Paese e la nostra regione, quindi alla maggioranza chiedo un atto di responsabilità e una dimostrazione concreta che dietro la proposta di abolizione del garante non si nascondono veti su possibili candidati o assurde resistenze ideologiche”.
Posizione ribadita anche dal capogruppo Pd Aldo Reschigna: “Noi siamo perché il garante dei detenuti resti e venga finalmente nominato, in modo che possa svolgere le sue funzioni, evidentemente utili in una situazione di grande difficoltà per il nostro sistema carcerario, con un sovraffollamento che solo in Piemonte è del 50% rispetto ai posti previsti nelle carceri. Si vogliono risparmiare 26 mila euro all’anno, una inezia rispetto al ruolo importante che il garante potrebbe svolgere, se solo finisse l’ostruzionismo del centrodestra e si arrivasse alla sua nomina”. [3]