
Così Torino commemora il giornalista e presentatore tv morto dopo una lunga e ingiusta detenzione. Fassino: "Giusto che un luogo ricordi il suo dramma umano e civile"
Da oggi la breve galleria di portici torinesi che si affaccia su piazza Solferino, passando sotto il "grattacielino", porta il nome di "Galleria Enzo Tortora". La Città ha deciso di commemorare così quello che Piero Angela, che con Tortora aveva iniziato proprio nel capoluogo piemontese la carriera giornalistica, definisce "un uomo libero e giusto che viene ricordato per quel che era veramente". Per il sindaco Piero Fassino "è giusto che ci sia un luogo che ricorda il suo dramma umano e civile e con lui ricordiamo anche tutti quelli che hanno sofferto per una giustizia negata o ingiusta. Il caso Tortora - aggiunge - continua a parlare alle persone, a chi è attento alle ragioni del diritto, della giustizia e della civiltà perché è una vicenda che evoca questioni nodali, primo fra tutti un grande tema, quello della battaglia per assicurare al Paese un sistema giudiziario di cui i cittadini si possano fidare, per una giustiziagiusta e rapida".
Alla cerimonia molti hanno ricordato la figura e la storia di Tortora, dal presidente del consiglio comunale Giovanni Porcino all'avvocato Anna Chiusano dell'Ufficio di presidenza delle Camere penali, al garante dei detenuti della Regione, Bruno Mellano, secondo cui "l'esempio di Tortora è emblematico di un cittadino che si difende nel processo e non dal processo, e che anche in carcere sa diventare protagonista di una battaglia civile".
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