
01/08/10
Terra
Il Rapporto 2010 di Nessuno tocchi Caino conferma l'evoluzione positiva verso l'abolizione della pena di morte in atto nel mondo da oltre dieci anni. I Paesi o i territori che hanno deciso di abolirla per legge o in pratica sono oggi 154, quelli mantenitori 43. I1 graduale abbandono della pena di morte è anche evidente dalla diminuzione del numero di esecuzioni. Nel 2009, le esecuzioni sono state almeno 5.679, a fronte delle almeno 5.735 del 2008 e delle almeno 5.851 del 2007. Ancora una volta, l'Asia si conferma essere il continente dove si pratica la quasi totalità della pena di morte nel mondo, con la pesante incidenza delle circa 5000 esecuzioni in Cina (su 5.608, il 98,7% di quelle asiatiche). Le Americhe sarebbero un continente praticamente libero dalla pena di morte, se non fosse per gli Usa, l'unico Paese del continente che ha compiuto esecuzioni (52) nel 2009. In Africa, nel 2009 la pena di morte è stata eseguita solo in 4 Paesi, Botswana, Egitto, Libia e Sudan. In Europa, la Bielorussia continua a costituire l'unica eccezione in un continente altrimenti totalmente libero dalla pena di morte. Nel 2009 e nei primi sei mesi del 2010, ben 6 Paesi sono passati al fronte abolizionista. Ma vi è un dato su cui è importante riflettere. Dei 43 mantenitori della pena di morte, 36 sono Paesi dittatoriali, autoritari o illiberali. In 15 di questi Paesi, nel 2009, sono state compiute il 99% delle esecuzioni. Molti di questi Paesi non forniscono statistiche ufficiali, per cui il numero delle esecuzioni potrebbe essere molto più alto. Un Paese solo, la Cina, ne ha effettuate circa 5.000, circa l'88% del totale mondiale; l'Iran ne ha effettuate almeno 402; l'Iraq almeno 77. Sono quindi questi i primi tre Paesi boia del 2009. Le democrazie liberali che nel 2009 hanno praticato la pena di morte sono state solo 3 e hanno effettuato in tutto 60 esecuzioni, circa l'1% del totale mondiale: Stati Uniti (52), Giappone (7) e Botswana (1). E evidente quindi che la soluzione definitiva del problema attiene alla lotta per la democrazia, l'affermazione dello Stato di diritto, la promozione e il rispetto dei diritti politici e delle libertà civili in ancora molte parti del mondo. Dopo la recente abolizione in Ruanda, Burundie, Togo, l'obiettivo di Nessuno tocchi Caino è l'abolizione nel prossimo anno in Benin, Gabon e Repubblica Democratica del Congo. Anche per questo abbiamo conferito il premio Abolizionista dell'Anno al Presidente della Commissione dell'Unione Africana Jean Ping. Intanto, in vista della prossima Assemblea dell'Onu, che ha all'ordine del giorno una nuova Moratoria Universale delle esecuzioni, Nessuno tocchi Caino ha avviato un'azione di lobbying perché aumentino i cosponsor e perché il nuovo testo sia rafforzato con un esplicito riferimento al superamento dei segreti di Stato sulla pena di morte e con la previsione di un Inviato Speciale che abbia il mandato di favorire l'applicazione concreta della linea Onu nei Paesi che ancora praticano la pena di morte, per arrivare all'abolizione definitiva della pena di morte nel mondo.
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