
10/05/10
la Repubblica
«In Portogallo pregherò per la Chiesa, in particolare per i sacerdoti e per la pace nel mondo». Papa Ratzinger il giorno dopo lo scossone-choc che si è abbattuto sul collegio cardinalizio per le critiche piovute
addosso al cardinal decano ed ex segretario di Stato Angelo Sodano, accusato a sorpresa dal confratello Christoph Schoenborn arcivescovo di Vienna - di aver coperto in passato preti e alti prelati accusati di pedofilia o di violenze sessuali. Parole severe dette per di più da un cardinale come Schoenborn molto vicino a Benedetto XVI- che hanno messo a nudo l’esistenza di una grande spaccatura che c’è tra i porporati nei confronti dello scandalo della pedofilia nella Chiesa. Il Pontefice ieri non ne ha fatto cenno
durante la domenicale preghiera del Regina Coeli, ma - significativamente - si è limitato a preannunziare che durante il pellegrinaggio in Portogallo - che inizierà domani e si concluderà venerdì - pregherà «particolarmente anche per i sacerdoti».
Un invito-appello del Papa non casuale a poche ore del duro scontro Schoenborn-Sodano che - dopo alcuni giorni di relativa calma-ha fatto riaccendere i riflettori sulla piaga della pedofilia, sulla scia di due nuovi casi esplosi nella diocesi tedesca di Wuerzburg, a sud della Baviera, dove ieri sono stati sospesi altri due sacerdoti accusati di abusi sessuali su minori. La decisione ha fatto molto rumore perchè presa all’indomani delle dimissioni del vescovo di Augusta, Walter Mixa, travolto da analoghe accuse e per questo costretto a farsi da parte in ottemperanza a «quella tolleranza zero voluta dal Papa», commenta il cardinale Josè Saraiva Martins, prefetto emerito per la Congregazione per le Cause dei Santi, tra i possibili candidati alla nomina a delegato pontificio per la delicata carica di commissario dei Legionari di Cristo.
Tuttavia, Saraiva Martins non ha apprezzato il «modo» con cui il collega Schoenborn ha criticato il cardinale decano Sodano. «Ho sempre auspicato la tolleranza zero verso i preti pedofili e ho sempre chiesto la massima trasparenza senza sconti per nessuno e senza mai rinunziare alla verità», però Schoenborn - specifica Saraiva Martins al sito cattolico Pontifex - pur essendo mosso da «un intento onesto non ha reso un buon servizio alla Chiesa», perchè con le sue «accuse a mezzo stampa» ha accreditato «l’idea di una Chiesa dilaniata da polemiche, cosa che non esiste minimamente». «Schoenborn aggiunge il cardinale - avrebbe dovuto e potuto usare invece altre modalità, compresa la correzione fraterna; ora si rischia che l’incendio divampi ancora di più e con insistenza, visto che si denuncia un ex segretario di Stato e decano del collegio dei cardinali». Per Saraiva, «sconfessare pubblicamente chi rappresenta la unità dei cardinali non è opportuno». Come non è «opportuno» - fanno notare altri autorevoli membri del collegio cardinalizio - attaccare pubblicamente chi ha rappresentato per 15 anni «la Segreteria di Stato, dando l’impressione di voler dare un avvertimento anche a chi oggi lo ha sostituito nella stesso incarico, cioè il cardinale Tarcisio Bertone».
addosso al cardinal decano ed ex segretario di Stato Angelo Sodano, accusato a sorpresa dal confratello Christoph Schoenborn arcivescovo di Vienna - di aver coperto in passato preti e alti prelati accusati di pedofilia o di violenze sessuali. Parole severe dette per di più da un cardinale come Schoenborn molto vicino a Benedetto XVI- che hanno messo a nudo l’esistenza di una grande spaccatura che c’è tra i porporati nei confronti dello scandalo della pedofilia nella Chiesa. Il Pontefice ieri non ne ha fatto cenno
durante la domenicale preghiera del Regina Coeli, ma - significativamente - si è limitato a preannunziare che durante il pellegrinaggio in Portogallo - che inizierà domani e si concluderà venerdì - pregherà «particolarmente anche per i sacerdoti».
Un invito-appello del Papa non casuale a poche ore del duro scontro Schoenborn-Sodano che - dopo alcuni giorni di relativa calma-ha fatto riaccendere i riflettori sulla piaga della pedofilia, sulla scia di due nuovi casi esplosi nella diocesi tedesca di Wuerzburg, a sud della Baviera, dove ieri sono stati sospesi altri due sacerdoti accusati di abusi sessuali su minori. La decisione ha fatto molto rumore perchè presa all’indomani delle dimissioni del vescovo di Augusta, Walter Mixa, travolto da analoghe accuse e per questo costretto a farsi da parte in ottemperanza a «quella tolleranza zero voluta dal Papa», commenta il cardinale Josè Saraiva Martins, prefetto emerito per la Congregazione per le Cause dei Santi, tra i possibili candidati alla nomina a delegato pontificio per la delicata carica di commissario dei Legionari di Cristo.
Tuttavia, Saraiva Martins non ha apprezzato il «modo» con cui il collega Schoenborn ha criticato il cardinale decano Sodano. «Ho sempre auspicato la tolleranza zero verso i preti pedofili e ho sempre chiesto la massima trasparenza senza sconti per nessuno e senza mai rinunziare alla verità», però Schoenborn - specifica Saraiva Martins al sito cattolico Pontifex - pur essendo mosso da «un intento onesto non ha reso un buon servizio alla Chiesa», perchè con le sue «accuse a mezzo stampa» ha accreditato «l’idea di una Chiesa dilaniata da polemiche, cosa che non esiste minimamente». «Schoenborn aggiunge il cardinale - avrebbe dovuto e potuto usare invece altre modalità, compresa la correzione fraterna; ora si rischia che l’incendio divampi ancora di più e con insistenza, visto che si denuncia un ex segretario di Stato e decano del collegio dei cardinali». Per Saraiva, «sconfessare pubblicamente chi rappresenta la unità dei cardinali non è opportuno». Come non è «opportuno» - fanno notare altri autorevoli membri del collegio cardinalizio - attaccare pubblicamente chi ha rappresentato per 15 anni «la Segreteria di Stato, dando l’impressione di voler dare un avvertimento anche a chi oggi lo ha sostituito nella stesso incarico, cioè il cardinale Tarcisio Bertone».
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