
11/09/10
Italia Oggi
La situazione interna dei democratici, se non fallimentare, certo confusionaria, ova conferma nella serie di veti reciproci che giungono sulla scelta degli alleati. Tanto per fare una sintesi, vediamo quali siano le formazioni che si presentano nel centro-sinistra e che contino almeno l'un per cento o quasi. Ci sono due partiti comunisti dichiarati, che non riescono ancora a ricomporsi in unità, pur avendo creato una federazione anche con altri piccoli soggetti. A costoro Pier Luigi Bersani ha offerto posti nella lista democratica, per ottenerne la desistenza e l'impegno a non entrare nel governo in caso di vittoria. Bacchettate a questa ipotesi sono giunte soprattutto da Veltroni e soci, che vedono annullarsi la vocazione alla corsa solitaria perseguita nel 2008. La strada indicata da Bersani, a pensarci, ripercorre però quella seguita proprio da Veltroni quando mise in lista una pattuglia di radicali, in cambio della mancata presentazione autonoma dei seguaci di Pannella. Ci sono poi verdi e socialisti del Psi (altri frammenti dei vecchi Psi e Psdi stanno nel centro-destra). I socialisti sono insofferenti dell'Idv («incompatibili», secondo l'esplicita dichiarazione del segretario Nencini) e non gradiscono troppo i comunisti. C'è poi la formazione capeggiata da Nichi Vendola, Sinistra ecologia libertà, osteggiata dai comunisti, e ci sono i dipietristi, nei confronti dei quali molti democratici (soprattutto antichi diccì) esprimono palesi riserve. Ci sono i radicali, del tutto insoddisfatti della loro esperienza di candidati nel Pd (fra l'altro subirono inibizione a presentare nomi sgraditi, in primis lo stesso Pannella). Lasciando da parte formazioni locali, dalla Valle d'Aosta al Trentino-Alto Adige alla Sicilia (si parla dell'ambivalenza di Raffaele Lombardo, alleato a Berlusconi ma pronto a mutare sodali), ci sono poi i centristi, attualmente divisi fra Udc e Api. Casini non è schierato nel centro-sinistra, Rutelli sì. Costoro pongono veti, talora nei confronti dei comunisti, talaltra verso Vendola, talaltra ancora verso l'Idv. E, ovviamente, ne ricevono da questo o quel movimento del centro-sinistra: da ultimo, è stato Di Pietro ad agitarsi. Questo disordine si segnala oggi, senza che sia stata dichiarata alcuna crisi di governo. Resta solo da capire come le cose possano peggiorare, nell'intero schieramento di centro-sinistra, qualora si arrivasse a una campagna elettorale.
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