
Il Pd sposa la battaglia di Emma Bonino «per la democrazia e lalegalità». Una decisione, quella di avviare lo sciopero della fame per denunciare l`inadempienza di tv e Comuni sulla raccolta firme per la presentazione delle liste elettorali, che la candidata definisce «costosa e pesante», ma anche «una battaglia di libertà». E mentre Renata Polverini ironizza: «Non ho tempo per scioperare, sono in campagna elettorale», e il segretario IdvPedica si mette pure lui in sciopero per solidarietà, è Nicola Zingaretti il primo che, oltre a esprimerle solidarietà, rivolge un appello «al Pd e a tutte le forze democratiche affinché collaborino per rispondere alle richieste di Emma».
La risposta non si fa attendere: la battaglia è «giusta e condivisibile» per il segretario regionale Mazzoli, «tanto più in uno scenario in cui sono riemersi segnali di connivenza tra certa politica e i
l mondo degli affari». Mentre Bettini si augura che il governo non resti sordo, e aggiunge: «Non si tratta solo di esprimere solidarietà alla nostra candidata ma di garantire il funzionamento della democrazia». Pure Bersani, rimasto "orfano" della Bonino all`iniziativa di presentazione delle candidature, esorta: «Emma va ascoltata». E smentisce seccamente l`ipotesi che la
candidatura nel Lazio sia a rischio. Anche se Beppe Fioroni, premesso che sul temafirme «Bonino ha ragione», aggiunge che «chi ha la rappresentanza del tutto non può correre contro il tutto». Ma il riferimento sembra più che altro alla scelta che vede i Radicali, in alcune Regioni, avversari del Pd. Intanto Bonino promette che «nel limite delle possibilità fisiche» continuerà le iniziative elettorali. E si dice sicura «che la campagna possa prender forza anche da questa iniziativa, che tende a dire: senza democrazia e legalità anche il programma più innovativo non ha gambe». Su Facebook, gli oltre 1omila iscritti al gruppo che la sostiene la appoggiano contro «l`illegalità dilagante», ma il commento più diffuso è «Mangia e bevi: ci servi in forze, devi vincere».
Oggi la direzione Pd si riunirà per definire gli ultimi dettagli sulle liste, ma è già certo che gli uscenti si ricandideranno quasi in blocco. Ancora in corso invece le trattative sul listino, dove dovrebbero essere due i nomi dell`Idv, uno a testa quelli di Sel e Federazione della sinistra. Degli altri, Emma Bonino ne aveva chiesti 7; ma potrebbe cederne alcuni a vantaggio delPd se si lascerà spazio a esponenti della società civile. Pressoché certa finora solo la presenza delle assessore
uscenti Laurelli e Di Liegro.
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