
La situazione si sblocca in serata. Quando Bersani telefona alla Bonino e le dice: per le firme vi daremo una mano. L`aiutino promesso dal segretario non interrompe il digiuno ma serve a scongelare l`impasse. «Bonino è Bollino, compri tutto il pacchetto», riflette a voce alta Paolo Gentiloni. E nella battuta c`è tutto. L`apprezzamento per Emma. la tolleranza per la sua intransigenza. Sullo sfondo restano le scintille con Rosy Bindi. La Bonino non ha apprezzato le critiche e non glielo manda a dire: «Invece di criticarmi. può impegnarsi in altro modo, rivolgendosi al governo o all`associazione dei Comuni».
Intanto il Pd romano ha trovato l`accordo sulla lista: sarà formata da ex assessori, consiglieri uscenti e new entry, 22 uomini e 19 donne. Per il listino, i 14 consiglieri che il presidente eletto avrà in dote. Una decisione definitiva è attesa per oggi,
In pole position Luisa Laurelli. Luigina Di Liegro, Fabrizio Scorzoni, ancora in ballo Patrizia Prestipino. fuori Monica Cirinnà. La Bonino ne ha chiesti 7, non necessariamente radicali ma di suo gradimento. Il resto agli alleati.
Il capolista sarà l`attuale vice presidente della Regione Esterino Montino. Segue in stretto ordine alfabetico Cristiana Alicata. (mozione Marino). E in ordine sparso: Astorre, Battaglia, Carapella, Di Carlo, Valentini, Simone Gargano, assessore alla Mobilità capitolino dimissionario al tempo del primo Veltroni. Due i consiglieri comunali in corsa per la Pisana: Fabrizio Panecaldo e Mario Mei, entrambi vicini a Enrico Letta. La lista, presentata dal segretario regionale Alessandro Mazzoli, ha trovato un equilibrio tra le componenti. Impresa non facile. Due candidati si presentano per la terza volta: Lucherini e Parroncini (Viterbo).
E torniamo alla Bonino. La sua agenda si decide minuto per minuto. Se se la sente. Se le forze le tornano. Se le passa il mal di testa che ieri mattina la tormentava. Se il medico che la segue passo passo l`autorizza. Una campagna "zero calorie", zero acqua. zero proteine perché si compia il miracolo laico".
L`ultima caramella Emma Bonino l`ha mandata giù lunedì sera. Il suo sciopero era stato
deciso domenica, al tennine di una riunione alla quale avevano preso parte i dirigenti del partito. «Possiamo rilanciare a livello nazionale quelle che sono da sempre le nostre battaglie. Oppure continuare la campagna nel Lazio secondo il solito cliché».
Ha prevalso la prima ipotesi. Lo sciopero della sete e della fame. «Abbiamo scritto a Maroni e Alfano per chiedere regolarità; sollecitato la Rai a inforniare i cittadini; mandato una lettera ai presidenti dell`Anci e delle Province per chiedere ai Comuni di attivarsi», ha elencato, intervistata ieri mattina da Barbara Palonibelli su Raidue. la Bonino.
Come dire che un primo risultato il digiuno lo ha prodotto. Anzi due. Dopo aver preso un aereo intorno alle 17 a Milano. Emma è piombata infatti negli studi romani del Tg5 per ripetere all`incirca lo stesso concetto. Cosa farà domani? «Avremmo un appuntamento alla Casaccia, all`Enea. Ma bisogna vedere prima come sta Emma»: dice Rita Bernardini, deputata radicale. E aggiunge: «A dire il vero non mi sento troppo bene neanch`io. Ho interrotto solo da un giorno un digiuno durato 19 giorni in cui ho perso quasi 8 chili».
Franco Battiato e Mariangela Melato hanno lanciato un appello per appoggiare l`azione non violenta della Bonino, Vi hanno già aderito 46 artisti e professionisti vari. Digiuneranno ma solo per 24 ore.
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