
«La Puglia? Nemmeno io ci sto capendo nulla». Massimo D`Alema allarga le braccia. Se non è pretattica e neanche lui, il lider maximo, pugliese d`adozione per giunta, è in grado di vedere la luce nel caos delle candidature, vuol dire che la situazione è grave. Del resto, quello che fino a ieri veniva chiamato «l`ago della bilancia», il sindaco di Bari Michele Emiliano, fa sapere di non gradire lo scaricabarile. E chiama in causa direttamente il segretario del Pd Pier Luigi Bersani: «Telefonate da Roma? Non pervenute. Anzi, il punto è proprio questo: il segretario dovrebbe uscire dall`ambiguità e farci sapere qual è la linea da seguire: se il rapporto con l`Udc è da considerarsi prioritario e quindi prevalente rispetto all`ipotesi primarie oppure no». Per una situazione ancora in alto mare, ce n`è un`altra in via di risoluzione: è la candidatura nel Lazio di Emma Bonino. Ieri l`annuncio, anche se la formalizzazione è stata rinviata a sabato su richiesta della minoranza del partito, che vuole un voto esplicito. E se il Lazio è quasi risolto, ancora da giocarsi sono le partite di Puglia, Umbria, Calabria, Veneto e Campania. Proprio per questo Bersani ha deciso di convocare, per domani sera, un coordinamento politico. Questa mattina riceverà a Roma la visita del segretario regionale pugliese Sergio Blasi. Nel frattempo Emiliano chiede lumi: «La nostra è una vicenda nazionale non locale. Visto il rilievo strategico che ha assunto l`alleanza con l`Udc, Bersani deve dirci cosa fare, a me e ai miei 37 delegati. Altrimenti si rischia di lasciare a noi pugliesi la "scelta di Sophie": se perdere con l`Udc o perdere con Vendola». D`Alema sta provando a convincere l`Udc ad aspettare le primarie. Alle quali Casini si dice «allergico». Se l`Udc non ci stesse, Boccia rinuncerebbe, lasciando campo libero a Vendola. Ieri Blasi e Boccia hanno spedito ai segretari provinciali e ai delegati un documento programmatico che delinea una «grande alleanza per il Sud» tra Udc, Idv e Pd. Testo che dovrebbe essere votato dall`assemblea di sabato e che servirà, da preconta, per Boccia. E se «ogni giorno ha la sua pena», come ripete spesso Bersani, di questi tempi le pene sono multiple. In Umbria una riunione dei bersaniani, ieri sera, ha ribadito la decisione di perseverare sull`uscente Rita Lorenzetti, per la quale serve una deroga. La minoranza insiste per Mauro Agostini che a rigore sarebbe già il candidato unico, essendo scaduti i termini per la presentazione alle primarie (ma lui si è detto disposto a riaprirli). Da verificare caso per caso anche le alleanze con l`Idv: in Veneto ieri ha lanciato il suo capogruppo alla Camera, Massimo Donadi. Minoranze del Pd sul piede di guerra anche in Lazio, dove pure sembra ormai scontata la candidatura Bonino. Il franceschiniano Roberto Morassut, che pure la definisce «una gagliarda combattente», non ha apprezzato il modo in cui si è giunti alla scelta: «Si vive con fastidio l`autonomia regionale». Per questo il rinvio a sabato, con la Bonino che scalpita. Del resto la campagna elettorale è già cominciata, come dimostrano le polemiche contro Renata Polverini sul caso «tesseramento gonfiato» della sua Ugl.
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