
19/11/10
l' Opinione delle Libertà
“Sarà come giocare a poker e ognuno lo farà a carte coperte. Fino all’ultimo giorno utile per presentare la mozione di sfiducia da parte del Fli". Benedetto Della Vedova, al contrario di altri finiani, non appare preoccupato della sortita di Marco Pannella che mercoledì sera, con un comunicato faceva capire sia a Berlusconi sia a Bersani che i sei deputati radicali ancora non hanno firmato la mozione di sfiducia al premier sinora avanzata solo dal Pd insieme al resto dell’opposizione. Il perché di questo atteggiamento è spiegato benissimo in un mini dossier preparato dalla deputata Rita Bernardini e intitolato "Breve storia di pratica democratica anti radicali". Si va da episodi che risalgono al 2005 a fatti accaduti solo pochi giorni orsono, quando, "dopo che i Radicali avevano scoperto e documentato la massiccia opera di falsificazione delle firme per le elezioni regionali ad opera di Formigoni, non solo il PD non ha mosso un dito, ma Bersani, che ha partecipato e contribuito all’opera di salvataggio di Formigoni da parte di Michele Santoro, quando Formigoni fu invitato e celebrato ad Annozero il giorno dopo la pubblicazione delle prove dei falsi, nemmeno menzionò la storia".
Pannella dice di "rileggersi le ultime righe del comunicato di mercoledì sera". E che dicono le ultime righe "de ‘sto comunicato"? "Infine ribadisco che quando ci si riconosce carattere e dignità di interlocutore politico, che sia Bersani, Berlusconi, Bossi o Di Pietro, noi lo riteniamo non solamente utile ma anche necessario. Che si tratti di capi o vice-capi della maggioranza o dell’opposizione".
Traduzione dal pannelliano? "Io mi aspetto che qualcuno, Berlusconi o Bersani che sia, ci riconosca la dignità di interlocutori politici e istituzionali", spiega Pannella a "L’opinione" Rita Bernardini, invece, fa riferimento all’altra battaglia (quella per salvare la vita a Tarek Aziz sembra ormai acquisita) per la quale da quasi due mesi Marco Pannella è in sciopero della fame, con una digressione di quasi una settimana di sciopero della sete: quella per riportare le carceri italiane a una legalità quantomeno europea. Secondo Pannella neppure durante il fascismo le prigioni erano così illegali nel nostro paese. E questo può voler dire che se Berlusconi, ad esempio, dopo il varo di questo disegno di legge "svuotacarceri", dimezzato per colpa di Di Pietro, di parte del Pd e della Lega, facesse qualche altro passo in quella direzione, magari un dibattito o una proposta su un’amnistia generale (che poi non si sa mai potrebbe tornare utile allo stesso Cav, ndr), forse i sei deputati radicali la fiducia gliela potrebbero anche votare.
Ma questa per ora é una deduzione, magari verosimile, ma sempre deduzione. I finiani per non sapere né leggere né scrivere, per ora si tengono la mozione di sfiducia nel cassetto. Come si diceva però, Della Vedova non la vede così nera per il Fli: "male che vada Berlusconi si logorerà altri sei mesi o un anno con una maggioranza che dovrà dipendere alla Camera da un pugno di deputati "last minute", più i radicali che oggi ci sono e domani chissà, si cuocerebbe da solo a fuoco lento". Come a dire che sarebbero mesi di inferno tra imboscate parlamentari e franchi tiratori. E poi magari, chissà, "esce fuori qualche altra cosa dalle procure". Insomma più un tressette con il morto, che un poker vero e proprio.
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