
02/10/10
La stampa
«Se i servizi di sicurezza e la loro direzione politica non hanno nulla da dire, ciò autorizza purtroppo il timore che potrebbero essere anche qui tornati gli Anni Trenta e Quaranta o quelli Settanta e Ottanta, con i loro inquinamenti, "deviazioni", manipolazioni e tradimenti». Lo dice Marco Pannella a Radio Radicale parlando dell'agguato a Maurizio Belpietro.
«Nell'attuale contesto - dice Pannella il tentativo di assassinio di Maurizio Belpietro è misura già di per sé letteralmente tragica della condizione in cui il sessantennio antidemocratico e partitocratico stanno ormai seppellendo la Repubblica e la stessa società civile italiana».
«Non sono nemmeno sicuro -prosegue- che la regia sia circoscrivibile al solo bersaglio italiano. La "stella gialla" che abbiamo evocato pubblicamente come drammatico monito per il mondo continua a trovare conferma dei riproporsi, come nel 1938/39, della accecante evidenza dei fatti e dei misfatti che andavano e ora vanno non più solo maturando, ma esplodendo. Preannunci abbondano di "nuova Shoah"». Pannella esprime a Belpietro «indiscussa, necessaria, affettuosa, operante solidarietà. Egli è stato scelto perché il suo volto pulito e gravemente sereno, conosciuto da decine di milioni di telespettatori era il più adatto a scatenare emozione, la violenta reazione degli onesti italiani».
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