
Marco Pannella giura di non provare alcun imbarazzo per il «sì» all'apparentamento nel Lazio con Francesco Storace. Ma il mondo radicale questa volta non accetta la sua scelta e non c'è pace tra i radicali dopo che il vecchio leader ha annunciato a sorpresa dalla radio di aver accettato «il taxi» offerto dal leader de La Destra Storace ai radicali del Lazio, contro il volere di Emma Bonino e di Marco Cappato. Pannella è chiuso nel fortino, a testa bassa contro l'opposizione interna che, dice lui, «vuole farmi passare per un dittatore». È preoccupato dai silenzi di Emma Bonino. Per rispondere all'intesa con Storace molti radicali stanno ritirando la propria candidatura alla lista nazionale «Amnistia giustizia libertà». E molti hanno ritirato la firma dall'appello a Napolitano per Pannella senatore e vita.
È la prima conseguenza di un movimento in subbuglio e di una base delusa che questa volta non sembra disposta a seguire l'ultima battaglia dell'icona radicale. Sul web, infatti, sta montando la rivolta dei militanti: la pagina facebook di Marco Pannella è piena di insulti. Si va da quelli più bonari come «no i fascisti no», ai più duri: «venduto, ma che te dice la capoccia?». Natascia scrive: «Marco, con tutto il mio affetto, ma che cazzo fai? I diritti civili con Storace! Voglio morire». Il primo a portare avanti l'opposizione è Silvio Viale, presidente di radicali italiani che ha deciso di ritirare la sua candidatura. Ma Nicola Zingaretti, candidato del centrosinistra non chiude le porte: «Marco è capace di fare una giravolta e tornare indietro».
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