
31/08/11
Il Riformista
Nel dibattito sulla situazione, davvero non brillante, del PdL, c'è una costante che si ripresenta ormai da diversi anni: l'auspicio di un ritorno allo "spirito del '94 ". Antonio Martino, che all'epoca si autodefiniva «la tessera numero due di Forza Italia», sarebbe in teoria il candidato naturale a rappresentarlo nel partito. Lo si ricorda negli anni '80 alla testa di una manifestazione contro le troppe tasse e candidato da Alfredo Biondi, con il sostegno esterno di Pannella alla segreteria del Pli. Vinse Altissimo. Preistoria, ormai.
Con Forza Italia divenne ministro degli Esteri, durante il primo governo Berlusconi. Cinque anni dopo, ai tempi delle Twin Towers, fu alla Difesa. Già allora per la verità lo spirito del '94 si era perso nella costruzione di una massa di sostegno ad una politica affaristica, una forza d'urto costruita su schemi reazionari e clericali. Domenica era a radio radicale con Pannella e i due su una serie di questioni di principio hanno riverificato una antica convergenza.
In fondo tutta la politica di Pannella, - costruita su lotte per diritti civili e sociali, mira ad un paese politologicamente perfetto con due grandi partiti di ispirazione liberale, uno a destra e uno a sinistra. Ovviamente Martino sarebbe a destra. I radicali italiani a quel punto non servirebbero più come organizzazione, liberi di scegliersi una collocazione in una cornice finalmente democratica e liberale. Resta la curiosità di capire da che parte andrebbe Pannella. Forse all'estero.
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