
19/10/10
Il Messaggero
Le paline abusive che segnano le fermate degli open bus continuano a invadere il Centro della Capitale. Chi le deve rimuovere? Da settimane ormai le varie parti coinvolte promettono un impegno nel far rispettare semplicemente il Codice della Strada. Ma dopo un primo intervento di rimozione per mano del I Municipio, tutto si è bloccato: le paline restano in prossimità di incroci, strisce pedonali e in coincidenza delle fermate dei mezzi pubblici. L'Atac, interpellata più volte, rompe il silenzio e dà la sua soluzione: «Gli ausiliari del traffico multano i bus che sostano sulle nostre fermate». Ma perché è stata consentita per mesi, anni, l'invasione delle fermate?
Paline abusive e sanzioni
La polizia municipale da tempo ha iniziato a sanzionare i gestori con verbali che certificano l'occupazione abusiva del suolo pubblico. La procedura richiede mesi prima di vedere finalmente bonificate le oltre 40 zone di Roma dove fermano gli open bus. Ma non c'era un modo più veloce per arrivare alla rimozione della segnaletica abusiva? La risposta è arrivata dopo oltre una settimana.
La pericolosità delle paline
Dopo riunioni tra vigili e I Municipio si è deciso di contestare non solo l'occupazione abusiva di marciapiedi e strade (sanzione tra l'altro irrisoria per un'azienda: poco più di 150 euro), ma anche la pericolosità del posizionamento: è risultato che oltre il 50% della segnaletica verticale degli open bus è pericolosa. "Pericolosità" quindi certificata stavolta anche dai verbali di infrazione. Sulla base di questa novità è cambiato qualcosa? No, le paline sono ancora lì.
La competenza della rimozione
Secondo il I Municipio la competenza della rimozione «spetta al VII Dipartimento che fa capo all'assessorato alla Mobilità poiché ha emanato gli atti che disciplinano la materia». «Ho scritto al Dipartimento per segnalare ancora una volta la pericolosità delle paline - dice Orlando Corsetti, presidente del I Municipio- se ci sono segnali in prossimità di incroci o strisce pedonali è ovvio che vanno rimossi».
La risposta del VII Dipartimento
L'assessore capitolino alla Mobilità Sergio Marchi punta «sull'ordinanza che verrà approvata mercoledì, contiene il taglio delle fermate del 60% e l'installazione della palina unica». Assicura che mercoledì invierà l'ordinanza alla polizia municipale e che tra giovedì e venerdì le rimozioni inizieranno. E i verbali che attestano la pericolosità? Noti dovrebbero prevede un'azione urgente da parte del VII Dipartimento? « Rafforzano sicuramente la nostra posizione - conclude Marchi - proseguiremo con l'ordinanza».
La posizione dell'Atac
Gran parte della segnaletica degli open bus si trova in prossimità delle fermate dei mezzi pubblici. Diversi autisti avevano raccontato di aver denunciato all'azienda la difficoltà di fare il proprio lavoro a causa degli open bus. L'Atac ha raccolto la denuncia di molti cittadini che con difficoltà riescono a salire sui bus a causa dei mezzi turistici. L'Atac ha mai sollevato il problema? Cosa pensa di fare? Dopo giorni è finalmente arrivata la risposta dell'azienda: «L'Atac è convinta che gli incontri convocati dal Dipartimento per la mobilità con gli operatori degli Open bus e l'azienda condurranno alla soluzione dei problemi segnalati». Ricorda poi le contravvenzioni ai bus in sosta presso le proprie fermate.
L'annuncio di un esposto
«Il quadro normativo è chiaro, le fermate selvagge degli open bus non possono essere consentite, non intervenire o sanare a posteriori è un'oggettiva complicità. Vorrà dire che sarà la Procura ad accertare di chi è la colpa. Ho chiesto ai miei legali di preparare un esposto penale» annuncia Mario Staderini, segretario dei Radicali italiani.
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