
09/11/10
Il Secolo XIX
Fabrizio Palenzona sbatte la porta e lascia Slala: «Prendo atto del disinteresse di tutti i soci fondatori» ha scritto il vicepresidente Unicredit nella lettera in cui annuncia le sue dimissioni da presidente della Fondazione ligure-piemontese che avrebbe dovuto coordinare i progetti di sviluppo del sistema portuale del nord-ovest inteso come banchine liguri, retroporti e infrastrutture di collegamento. Una lettera a cui non è seguita, sino in serata, nessuna telefonata per chiedere un ripensamento, cosa che non ha lasciato dei tutto indifferente l’uomo di Unicredit. «Meglio così, è il segno che forse dovevo lasciare prima» è stato il commento amaro con un collaboratore. Palenzona salva esclusivamente il ruolo della Regione Piemonte, e in particolare dell’assessore Borioli prima e la Bonino dopo. La lettera è stata recapitata ieri per raccomandata ai soci e segna lo show down finale dello scontro innescato dalla querelle sul mancato riconoscimento da parte della Regione Liguria dei fondi richiesti per la gestione dell’ente negli ultimi tre anni. Per il governatore Claudio Burlando una questione semplicemente legata alla mancanza di soldi. Palenzona, invece, sottolinea la perdita di spinta politica dell’iniziativa e, nella lettera di dimissioni che verrà probabilmente discussa alla prossima riunione dei soci fissata per il 26 novembre, parla anche dell’impegno di Unicredit Logistic per lo sviluppo della logistica del nord-ovest. Un accenno che prefigura un interessamento diretto dell’istituto di credito sul versante degli investitori privati e che gli sarebbe potuto costare l’accusa di conflitto d’interesse. Secondo quanto risulta al Secolo XlX, l’interesse di Unicredit è focalizzato sul terminal di Voltri, in concessione a Vte, in connessione con i retroporti nell’Appennino, infrastrutture di collegamento comprese. In particolare l’istituto di credito avrebbe già contattato Msc e Maersk per studiare un progetto insieme per la gestione dell’intera piattaforma logistica, sulla falsa-riga del progetto già proposto per Trieste-Monfalcone e che, però, deve ancora entrare nella fase operativa. Il progetto di Voltri è, se possibile, ancor più complicato dal momento che qui ci sono investitori e operatori già impegnati e che, difficilmente, sono disposti a lasciare campo libero ai concorrenti. La lettera di dimissioni apre anche un duro scontro con gli enti locali: lecito pensare, a questo punto, che Palenzona punti a scavalcare le rappresentanze del territorio per discutere direttamente con il governo. Questa settimana, infatti, è previsto un incontro dei vertici della banca con il ministro Altero Matteoli in cui si dovrebbe proprio discutere di porti.
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