
Sin dalla sua introduzione negli anni '80 ho pensato che il Televideo fosse uno strumento ideato per informare l'utenza con le ultime notizie, le news, le novità, le nuove (buone o cattive esse siano). Per tutto il mese di gennaio ogni giorno almeno una pagina del Televideo Rai è dedicata al pagamento del canone, la novità è che si paga entro il 31, che l'importo è di 122 euro e che maggiori informazioni si trovano sul sito apposito oppure alla pagina 380. Si parla di liberalizzazioni, peccato che la liberalizzazione contributiva dell'etere è ancora ben lungi da venire. Il canone va pagato alla Rai e solo alla Rai, a nessun altro soggetto, diretta conseguenza di una legge concepita quando c'era il monopolio. Vorrei poter scegliere di destinare i miei 122 euro in nome della liberalizzazione e della pluralità dell'informazione radiotelevisiva a radio (o tele) Padania piuttosto che a Radio Radicale, piuttosto che eventualmente a radio Maria o magari a Tv2000.
Potrei volerlo destinare a Mediaset perché magari mi è simpatico Berlusconi o perché a chi lo fa potrebbero arrivare come ringraziamento alcune azioni di quella società. Potrei anche volerlo destinare a quelle radio classificate come comunitarie che hanno come scopo il servire una certa comunità o una minoranza linguistica locale. Dopo tutto anche queste emittenti pagano per l'uso dell'etere, sono servizio pubblico alla pari della Rai e hanno il sacrosanto diritto di ricevere il nostro contributo, proprio come accade con il 5 per mille.
© 2012 Il Mattino. Tutti i diritti riservati