
Tempi più stretti, almeno nelle intenzioni, per la lotta ai ritardi nei pagamenti da parte della pubblica amministrazione nei confronti delle imprese e tra le aziende stesse. Si tratta di circa 70-80 miliardi congelati, La Camera ha approvato un emendamento al disegno di legge comunitaria (in prima lettura alla Camera) che delega il governo a adottare entro sei mesi dall'entrata in vigore del provvedimento i decreti legislativi che debbono recepire la direttiva comunitaria su questa materia. Lo scorso anno infatti il Parla- mento con lo Statuto delle imprese aveva già delegato l'Esecutivo a intervenire su questo fronte fissando la scadenza al 15 novembre del 2012. Termine però, spiega il deputato del Pdl Isidoro Gottardo a nome della commissione, che è «stato giudicato dai deputati e in sede comunitaria eccessivamente lungo».
Per il governo, «si tratta - è il commento del ministro delle Politiche Ue Enzo Moavero - di un impegno serio ed importante. Accettiamo di buon grado un allargamento del campo di previsione e una riduzione dei tempi». In effetti, rilevano i tecnici di Montecitorio, nonostante sulla carta il termine per il recepimento negli ordinamenti nazionali della direttiva Ue sia il 16 marzo 2013, a livello comunitario è stata avanzata la proposta di anticipare di un anno la scadenza.
L'accelerazione viene considerata, sottolineano sempre i tecnici della Camera, funzionale all'accrescimento del potenziale di crescita economica dell'intera Comunità.
Ma fra i deputati, anche fra quanti hanno votato a favore, c'è comunque il timore che sia stato fatto troppo poco. «Non so - si chiede il radicale Marco Beltrandi - quante imprese nel frattempo avranno chiuso, quanti operai saranno stati licenziati».
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