
Tutto è iniziato con un caffè al bar, tanto per sancire la normalità (e la cordialità) dell’impegno di Gianfranco Fini per la campagna elettorale di Renata Polverini. D’altra parte, l’appuntamento per questo convegno in un hotel nel centro di Roma, "Costruire il futuro: giovani e donne", era in agenda da tempo, a registrare il desiderio del presidente della Camera di "metterci la faccia", ovviamente nei modi e nella forma che consentiti da ruolo e la carica istituzionale. Caffè al bar, allora, e un breve scambio di battute tra il presidente della Camera, Gianfranco Fini e la candidata del centrodestra alla presidenza della Regione Lazio, Renata Polverini. Il primo ad arrivare nell’albergo che ha ospitato l’incontro, è stato Fini. Dopo pochi minuti è stato raggiunto da Polverina, con la quale ha scambiato battute amichevoli. «Sono appena arrivata dal Messaggero - gli ha detto la Polverini riferendosi al faccia a faccia con la candidata del centrosinistra Emma Bonino tenuto nella sede del quotidiano - è una campagna impegnativa ma bella. Abbiamo parlato di programmi, opinioni». Pronta la risposta di Fini, forse venata da un pizzico di nostalgia: «Tutte le campagne elettorali sono belle...».
Fini si è detto convinto che le vicende che hanno portato all’esclusione a Roma della lista del Pdl non
influiranno negativamente sull’affluenza alle urne, «perché tutti hanno capito che si può votare». Poi ha
sottolineato che indipendentemente dalla "mappa" dei risultati bisogna pensare, subito dopo, a dar vita a una sinergia per affrontare le questioni più complesse con l’apporto di comuni, regioni e Parlamento». E di programmi ha voluto parlare la Polverini nel suo intervento: «Liberare le donne che lavorano dalle incombenze familiari, mettere a sistema gli asili nido e stimolare le imprese a mettere a disposizione servizi per i lavoratori e le famiglie».
© 2010 Secolo d'Italia. Tutti i diritti riservati