
Il sindaco di Palermo Leoluca Orlando ha giurato di fronte al nuovo Consiglio comunale che si è insediato ieri a Palazzo delle Aquile, sede del Municipio, a distanza di un mese e mezzo dal voto. Subito dopo ha rassegnato le sue dimissioni da deputato e dalla carica di presidente della Commissione parlamentare d'inchiesta sugli errori e i disavanzi sanitari, con una lettera indirizzata al presidente della Camera Gianfranco Fini. «Mi sono dimesso per una scelta anticasta», ha detto Orlando. «La mia elezione è stata uno schiaffo ai partiti, a Palermo c'è stata una vera rivoluzione». Orlando si definisce una «presenza scomoda nella politica italiana». A chi lo ha accusato di non essersi dimesso dalla Camera subito dopo l'elezione a sindaco replica: «Sono le anime morte dei parlamentari nominati in base a una legge elettorale vergognosa». Orlando ha prestato giuramento con la formula di rito, dedicando un ricordo particolare ad Antonino Caponnetto. Infine, ha rivolto un augurio di buon lavoro al Consiglio comunale e ha aggiunto: «La diversità di opinioni non deve essere un danno per la città».
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