
«Siamo quasi alla pari. E di avversari non ce ne sono più: stanno cercando lavoro». Francesco Storace crede alla rimonta sul candidato di centrosinistra. O almeno, vuole spingere il suo elettorato a crederci fino alla fine, non risparmiando frecciate a Nicola Zingaretti sulla polemica degli ultimi giorni con i Radicali.
«Credo che ormai siamo vicinissimi al completamento di questa rimonta - sottolinea il candidato governatore di centrodestra - A votare saranno i cittadini ma è sempre bello seguire i sondaggi avendo cura di non esaltarsi quando vanno bene e non deprimersi quando vanno male. La partita è ancora lunga». Storace chiede ancora una volta un confronto diretto televisivo con Zingaretti, a poco più di una settimana dall'appuntamento con le urne: «Vorrei parlare di fronte a milioni persone delle nostre differenze - aggiunge - Visto che il futuro presidente della Regione sarà lui o me, credo che i cittadini abbiano il diritto di conoscere le nostre differenze Zingaretti «non mi vuole vedere da solo e non so ancora il perché - attacca ancora Storace - Forse perché non riuscirebbe a reggere un confronto lungo. Io la Regione la conosco, lui adesso ha dimostrato invece qualcosa che io immaginavo non fosse di sua diretta conoscenza: i privilegi della casta». Sulle alleanze: « Credo che se l'Udc laziale potesse decidere starebbe con noi, come è stato per tanti anni - afferma il leader de La Destra - Quello che è positivo è che non è andato dall'altra parte. Grillo si è trovato un suo movimento, poi anche Ingroia ha trovato il suo schieramento, adesso Zingaretti si è messo a litigare anche con i Radicali. Ogni giorno perde pezzi».
LO STATUTO
In caso di vittoria alle prossime elezioni regionali, «la primissima cosa da fare dal punto di vista istituzionale è apportare una modifica allo Statuto regionale, fissando a 50 il numero di consiglieri e a 10 il numero di assessori - spiega il leader de La Destra voglio evitare che la sinistra si metta in testa di fare ricorsi, e su questo Zingaretti è stato di un'ambiguità sconcertante di fare ricorsi» contro le norme recentemente introdotte dalla Regione Lazio sulla riduzione del numero di consiglieri regionali da 70 a 50, varate da Renata Polverini. Storace ha anche fatto presente di voler «rispettare la previsione statutaria da me voluta sulla rappresentanza di genere», che attualmente prevede che la giunta regionale sia formata al 30 per cento da donne: una percentuale che «potrebbe anche essere alzata al 40 per cento. «Voglio restare nel solco della rappresentanza di genere garantita», chiarisce l'ex governatore.
I COSTI
«Ho fatto i conti: la mia campagna elettorale costerà 250 mila euro, tra spese per il comitato e manifesti», dice Storace alla tribuna elettorale del Tgr Lazio. «Tutte le spese elettorali saranno rendicontate online», assicura. E all'ex capogruppo Pdl Franco Fiorito - che si è detto disposto a tornare in politica se «emergerà la verità» - l'ex governatore risponde: «Bisognerebbe vedere se qualcuno lo vota ancora. Non va bene quello che è successo al consiglio regionale scandisce Storace - Adesso Fiorito pensi ad uscire da questa storia. Non c'è bisogno di dire cose che non hanno senso». Sul fronte delle iniziative, intanto, domani mattina Storace andrà al comitato elettorale di Fabio De Lillo, in lungotevere Flaminio, per presentare «Cantiere Lazio», un laboratorio in cui categorie professionali, associazioni e singoli cittadini «possono contribuire alla costruzione del programma della prossima consiliatura».
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