
«Questa è una battaglia di civiltà: sulla pena di morte non si può trattare, l’Europa si deve impegnare per una soluzione del caso di Salvatore Girone e Massimiliano Latorre»: Antonio Tajani, vicepresidente della Commissione Europea e commissario all’Industria ribadisce il suo impegno nella vicenda . «L’India deve rispettare tutti gli impegni presi - aggiunge Tajani - soltanto ipotizzare la pena di morte per Latorre e Girone, significa andare contro tutti i valori dell’Unione europea. L’Unione ha avuto il Nobel per la Pace anche per il suo impegno forte contro la pena di morte in tutte le sedi istituzionali. Tutti i paesi europei sono contro la pena di morte, è una nostra battaglia storica».
E ancora: «Ho parlato con il ministro Bonino che, su questo punto, è d’accordo con me: sulla pena di morte non si tratta e qualora dovesse essere richiesta, l’Europa non potrebbe che reagire in maniera forte, per esempio interrompendo la trattativa per l’accordo di libero scambio in corso con l’India». E aggiunge che sono in corso colloqui tra l’Unione e l’India per il libero scambio con i paesi europei. «Si tratta di impegni di estrema importanza. E non è pensabile che l’Europa firmi trattati commerciali con un paese che non rispetta i diritti umani».E a questo proposito «è già pronta la mia lettera al presidente della Commissione europea, Josè Manuel Barroso, e al capo della diplomazia dell’Ue, Catherine Ashton, per sottoporre loro la questione. «L’ufficio della Ashton, Alto rappresentante per la politica estera e di difesa dell’Unione europea - precisa Tajani - sta comunque da tempo lavorando su questa vicenda. Perché i due fucilieri di marina sono soldati italiani e sono anche cittadini europei. E la pena capitale è spropositata. Quella dei due marò è una vicenda intricata, ma, al massimo, di cosa possono essere accusati? Di omicidio colposo? E per questo non può essere contemplata la pena di morte. Perché poi - aggiunge l’evento è accaduto su una nave italiana in acque internazionali, e perciò in territorio italiano».
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