
22/02/11
la Repubblica
«Se non sopporti il caldo, non stare in cucina». Era un vecchio consiglio di Truman, ripreso ossessivamente da Hillary Clinton durante la campagna per le primarie del 2008. Il senso è: il politico che non sa reggere l'urto delle campagne politico-mediatiche organizzate contro di lui dalle «macchine del fango» avversarie fa meglio a gettare la spugna. Gianfranco Fini non getterà la spugna, ovviamente. Ma è evidente che fa molta fatica a «sopportare il caldo». La Struttura Delta l'ha capito da tempo. Per questo, pur avendolo già sfiancato con l'assedio sulla casa di Montecarlo e poi sconfitto il 14 dicembre con il voto sulla fiducia al governo, Berlusconi e i suoi «assaltatori» continuano a bastonarlo senza sosta e senza pietà. Ma il presidente della Camera è un «falso obiettivo». Il massacro politico-mediatico in pieno corso non punta a distruggere lui e i suoi colonnelli, ma a terrorizzare i suoi peones. Al gabinetto di guerra interessa poco la conversione dei Ronchi o degli Urso. Interessa moltissimo, invece, l'acquisizione dei Siliquini e dei Rosso. Le «anime perse»: con quelle si vince, alla lotteria della Camera.
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