
07/01/11
Il Secolo XIX
Va in onda da una manciata di giorni e già solleva accese polemiche la prima pubblicità sul nucleare d’Italia finanziata dal Forum nucleare italiano che raccoglie enti di ricerca e aziende del settore. A sferrare un attacco frontale al Forum e alle aziende che aderiscono all’iniziativa (la pubblicità mette a confronto favorevoli e contrari in una partita a scacchi) è il leader dell’Italia dei Valori, partito che ha promosso un nuovo referendum abrogativo contro la decisione del governo di tornare a investire sull’energia atomica. Un attacco al quale il Forum risponde per le rime.
«Non si può accettare - tuona Antonio Di Pietro in una lettera aperta - che sotto le mentite spoglie di organismo indipendente dall’impegnativo nome "Forum nucleare italiano"si celino le più importanti aziende interessate all’installazione di centrali nucleari ed alla produzione di energia nucleare». Di Pietro fa nomi e cognomi, compreso quello di Ansaldo nucleare, socia del Forum insieme ad Areva, Westinghouse e altre. «Il quesito proposto è solo apparentemente neutro - dice - in realtà è ingannevole». Immediata la risposta degli interessati: «L’interrogativo che poniamo non è affatto retorico, ma vuole porre l’attenzione su un’opzione energetica sulla quale occorre informarsi e farsi un’opinione. Il Forum è un’associazione non profit che opera in modo del tutto trasparente. Non è, e non vuole essere, un’organizzazione al di sopra delle parti. Non si finge neutrale. Tutte le comunicazioni sono incentrate sulla chiarezza delle informazioni. L’elenco completo dei 25 soci è in evidenza. Non c’è quindi alcuna intenzione di rimanere "celati" o di indossare "mentite spoglie"».
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