
22/12/10
Il Messaggero
Adesso i nomi sul registro degli indagati per gli scontri del 14 dicembre saranno oltre novanta. Perché ai 23 studenti arrestati durante i cortei e processati due giorni dopo per direttissima, si sono aggiunte altre sessanta persone, identificate dalla Digos attraverso video e filmati e denunciate per manifestazioni non autorizzate. Poi altri otto ragazzi, che erano in piazza, ritenuti dagli investigatori responsabili del lancio di oggetti contro le camionette della polizia e contro le forze dell’ordine. L’informativa non è ancora arrivata ai pm, ma le iscrizioni sul registro degli indagati sono scontate.
Intanto in questura si continua a lavorare per dare un nome a chi lo scorso 14 dicembre, durante la manifestazione contro il governo Berlusconi, abbia appiccato il fuoco a veicoli e cassonetti. L’accusa per i manifestanti sarà di incendio doloso.
Il procuratore aggiunto Pietro Saviotti lavora invece sulla posizione di Manuel De Santis, il ventenne che quel martedì ha colpito il viso di Cristiano, 15 anni, con un casco. Il reato ipotizzato nei confronti del ragazzo, che sabato si è autodenunciato, è ancora quello di lesioni gravi. Ma è attesa una relazione dall’ospedale per stabilire se debba aggravarsi in lesioni gravissime. I magistrati, anche a fronte del breve documento consegnato dall’avvocato Tommaso Mancini, difensore di De Santis, esaminano ancora una volta i video dell’aggressione. L’indagato sostiene infatti di avere agito d’istinto contro Cristiano, per evitare un "attacco" da parte di manifestanti ai mezzi delle forze dell’ordine e impedire che il corteo potesse raggiungere Palazzo Madama. Nei prossimi giorni, De Santis sarà convocato in procura per essere interrogato. Non è escluso che Saviotti gli mostri proprio le immagini che lo ritraggono per contestare la linea difensiva. De Santis sostiene infatti di essersi avventato contro il minorenne d’istinto. Una tesi che non convince Claudio Ciarrocchi, avvocato e papà del ragazzo ferito. Le immagini, dice il legale, mostrano con chiarezza come De Santis prima di agire «si sia ricongiunto con altre due persone».
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