
24/09/10
Il Fatto Quotidiano
Con la mozione dei finiani sul pluralismo è caduto il Muro di Berlino nei media italiani. Ma si svegliano con 15 anni di ritardo. Non sono io quello che ha votato la legge Gasparri". Giuseppe Giulietta, deputato e portavoce di Articolo 21 non ci sta a lasciare in mano al gruppo di Futuro e libertà l'iniziativa sul pluralismo in Rai. Per questo - insieme con Bruno Tabacci dell'Api, Fabio Evangelisti e Antonio Borghesi dell'Idv, i Pd Paolo Gentiloni e Roberto Zaccaria, il radicale Marco Beltrandi, Roberto Rao dell'Udc e Roberto Nicco del gruppo misto - ha presentato una mozione che impegna sì il governo a garantire il pluralismo, ma ricorda anche l'anomalia italiana del conflitto d'interessi. Una mozione unitaria, e aperta ai contributi dei parlamentari, anche quelli dell'altro schieramento. "Non ci interessa dare una testimonianza d'aula - spiega Giulietti - Noi lavoriamo per avere una maggioranza su un testo che riconosca il macroscopico problema" di un presidente del Consiglio che di mestiere fa il tycoon. "Se ci fossero le elezioni anticipate - prosegue Giulietti - non servirebbe solo una nuova legge elettorale, servirebbe anche un commissario di garanzia in Rai". Il direttore Masi, evidentemente, non lo è. Due giorni fa è stato nuovamente ascoltato in commissione Vigilanza.
"Un'esperienza avvilente", dice Beltrandi. Nessuna spiegazione sugli ascolti che calano, nessun lume sul piano industriale di un'azienda che rischia di essere "la nuova Alitalia". Anzi, aggiunge il senatore Pd Vincenzo Vita, "Masi mostra un certo disprezzo per i suoi programmi migliori". Il problema, dunque, non è solo Minzolini. Anche se Tabacci ricorda che sua madre, "che ha la quarta elementare", diceva "l'ha detto il Tg1". "C'era una certificazione di verità - ricorda il deputato Api - ora no". Ma il direttore di RaiNews24, Corradino Mineo, invita a chiarirsi su che cosa significa pluralismo: "Se lo imponiamo per decreto, rischia di diventare lo strumento per un'altra cosa. Se si traduce nell'obbligo di contraddittorio, diventa una camicia di forza".
© 2010 il fatto quo. Tutti i diritti riservati