
Difficile di questi tempi spendere, da osservatore neutrale, una parola di apprezzamento sul «precedente presidente del consiglio» che appare ibernato, nell'oblio dei cittadini e nel rimpianto degli entertainer satirici. Tuttavia una cosa è giusto dirla: nella giornata dei commenti alla morte del Presidente emerito Scalfaro, che potremmo addirittura istituzionalizzare come giornata del premio nazionale della melensa ipocrisia, Berlusconi ha taciuto. Pannella, ovviamente ne ha parlato senza unirsi al coro, ma è nella natura sanguigna e nella tradizionale diretta e sarcastica verbosità dell'uomo, per cui apprezziamo ma lo consideriamo fuori gara. Il silenzio di Berlusconi, non «prudente» ma decisamente eloquente, che non dà adito ad equivoci, può esser catalogato come scelta di eleganza, o di pietas, o di inesausto rancore, o di quel che si voglia, ma conferma che, tra tutti i suoi possibili difetti, l'ipocrisia non compare. Per quest'anno, comunque, non essendo ancora stato ufficialmente istituzionalizzato il contest, il premio, che pare sarà intitolato a Proteo, mostro dalle mille teste ed altrettante facce, viene assegnato ufficiosamente, ma per innegabile primato, al Presidente della Camera, allo stato attuale il più sorprendentemente proteiforme tra tutti gli illustri personaggi (la gran parte presidenti di qualcosa) che hanno espresso il loro compianto e rimpianto per un uomo sul quale i giudizi espressi in vita son stati invece spesso fonte di contrasti accesi e di critiche feroci. R.I.P.
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