
Oltre duecento persone hanno partecipato ieri mattina a Montalto di Castro alla manifestazione promossa da Radicali e associazioni, con il supporto dell'amministrazione comunale, in occasione del 25' anniversario del disastro nucleare di Cernobyl, contro la costruzione di nuove centrali nucleari e a difesa del diritto al referendum previsto dall'art. 75 della Costituzione, scandendo lo slogan «No al nucleare, vogliamo votare». In testa al corteo uno striscione con le parole d'ordine: «Referendum, dibattito, democrazia». «Con il referendum di venticinque anni fa abbiamo evitato che l'Italia si ritrovasse, qui a Montalto, con le stesse centrali di Fukushyma - ha detto il segretario dei Radicali italiani Mario Staderini - . Oggi che il nucleare non conviene economicamente e non risolve il fabbisogno energetico il referendum è un'occasione storica per imporre una nuova politica energetica basata sulla sicurezza, il risparmio, l'efficienza e le rinnovabili. Per questo come sempre è accaduto nella storia italiana vogliono disinnescare l'istituto referendario demotivando il voto con leggine azzeccagarbugli e impedendo che i cittadini siano informati». E sempre per ricordare Cernobyl all'alba di ieri attivisti di Greenpeace hanno trasformato il Circo Massimo in un memoriale a cielo aperto piantando duemila croci per ricordare le vittime della tragedia nucleare di 25 anni fa. «Queste croci ricordano simbolicamente le vittime di Chernobyl - ha spiegato Salvatore Barbera, responsabile della campagna Nucleare di Greenpeace Italia-, ciò che abbiamo imparato dall'incidente è che l'energia nucleare è troppo pericolosa per avere un futuro».
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