
Ha ragione Silvio Viale, vulcanico consigliere comunale: tanto valeva mettere fine all’ipocrisia, ché vietare di dar da mangiare ai piccioni nel raggio di 250 metri dai luoghi sensibili (scuole, ospedali, ambulatori e altro ancora) era come vietarlo del tutto. E infatti così ha deciso il Comune: guai a gettare del mais a un pennuto, d’ora in poi si rischia la multa. Ovunque, eccetto in alcune aree dei parchi che devono ancora essere individuate.
Archiviata l’ordinanza del sindaco, Palazzo Civico ha modificato il regolamento animali introducendo il divieto assoluto aprendo la strada a una sorta di sperimentazione involontaria: ora si potranno misurare gli effetti sulle poche aree in cui sarà consentito nutrire i piccioni. Diventeranno un’unica, immensa, piccionaia?
Per ora gli animalisti insorgono, molti consiglieri comunali sono perplessi («la piccionofobia è un problema più serio dei piccioni», ironizza Viale) e la domanda resta sempre la stessa: conoscete qualcuno multato perché dava da mangiare a un uccello?
© 2014 La Stampa - Cronaca di Torino. Tutti i diritti riservati